Ramadani, rinviato a giudizio per l'ipotesi di evasione fiscale
L'agente di calciatori Abdilgafar Ramadani sembra essere finito nei guai. I dettagli qui di seguito
Abdilgafar Ramadani, uno dei più quotati agenti di calciatori, ha caricato sei milioni e mezzo di euro su un conto corrente della Procura di Milano. Il suo difensore Armando Simbari spiega:
“Non certo perché ritiene la fondatezza degli addebiti, ma a garanzia dello sviluppo delle indagini dei pm”.
Ciò detto pero i pm ne chiedono comunque il rinvio a giudizio per l’ipotesi di evasione fiscale nel 2018-2022 attraverso l’omessa dichiarazione di compensi professionali sui quali per gli inquirenti avrebbe dovuto pagare le imposte in Italia, scrive ll Corriere Della Sera. I guadagni provenivano dai contratti ad esempio di Dusan Vlahovic alla Fiorentina, Federico Chiesa alla Juventus, Miralem Pjanic dalla Juventus al Barcellona, Kalidou Koulibaly al Napoli, Ivan Perisic all’Inter, Ante Rebic al Milan. ll punto è l’esistenza o meno di una 'stabile organizzazione in Italia' delle società irlandesi di Ramadani e di due suoi collaboratori coindagati.
Per la difesa:
“Si deve sfatare l'equivoco sul valore aggiunto. Ramadani non opera solo nel periodo del calciomercato, ma la stipula dei contratti è solo l’ultimo tassello di un puzzle molto più articolato che va dallo scouting al rapporto fiduciario con il giocatore, alla promozione mondiale della sua immagine, tutte attività che non hanno una localizzazione predeterminabile, dunque incompatibili con i requisiti della ‘stabile organizzazione’, e cioè continuità, abitualità, programmazione. Sulla base di cosa le società di Ramadani nel 2016 avrebbero dovuto aprire una stabile organizzazione in Italia, e non anche in Inghilterra, Spagna, Germania o in qualsiasi altro Paese dove hanno concluso contratti e dove nessuno ha mosso contestazioni?”.