Tre goal. Tre meraviglie. Una più bella dell’altra. Un trittico di segnature con cui la Fiorentina s’allontana dalla zona rossa e respira ossigeno: ma guai a crogiolarsi. Il peggio deve ancora passare. Tornando ai sopracitati cioccolatini alla strega somministrati al Vigorito, c’è chi si è addirittura allargato ed ha paragonato, per esempio, la terza segnatura di Dusan Vlahovic arrivata contro il Benevento ai più che famosi “Goal alla Del Piero”: se non migliori di quest’ultimi. “Ha segnato con quel tiro a giro che neanche Del Piero...”. Parola di Filippo Grassia, giornalista sportivo e storica voce di RadioRai, intervenuto a TMW News. Tutto molto bello, certo. Ma ricordiamoci che ha ancora vent’anni. La strada per dimostrare di essere un campione è ancora lunga da percorrere. Ciononostante, nel calcio d’oggi il lato monetario vuole, quasi pretende la sua parte. Stare al passo coi tempi è diventato obbligatorio. Giovani come Vlahovic potrebbero incappare nell’ingordigia ed accettare offerte faraoniche di un qualunque top club di turno. Come il Borussia Dortmund, che di giovani promesse pare intenderne (vedi Haland). Motivo per cui, ad oggi, bisogna che arrivino forti segnali da Viale Manfredo Fanti. Il rinnovo del serbo sembrerebbe più che mai d’obbligo. Allo stato attuale, Vlahovic ha un contratto valido fino al giugno del 2023, con un guadagno annuo di poco meno di un milione di euro. Adesso, come minimo, il ragazzo classe 2000, o chi per lui, spingerà per avere quantomeno il triplo. Un ragionamento che, nell’odierna visione del calcio, sembrerebbe più che legittimo a farsi. In tal senso, il lato economico per la società gigliata non sembrerebbe affatto costituire un problema. Il settimo monte ingaggi della Serie A ha dato modo di dimostrare di poterli anche spendere certi soldini. Dunque, l’enigma da seguire, e perseguire, sarà un altro. Con chi gioco l’anno prossimo? La programmazione alla Fiorentina, come ha assicurato più volte il patron viola stesso Rocco Commisso, c’è e ci sarà nell’immediato futuro. E Vlahovic, a quasi 21 anni compiuti, vorrà avere più di una certezza sul progetto tecnico in questione. Anche perché alle porte di casa sua, stando a quanto circolato nelle scorse ore, non si starebbe facendo problemi a bussare con veemenza un certo Florentino Perez. Uno che non bada di certo a spese. Per lui, e per altre centinaia di motivazioni, bisogna che entro quest’estate s’accelerino i ragionamenti a riguardo. Perché un’altra annata, l’ennesima, in certe condizioni, il tifoso viola non la potrà sostenere. E se Vlahovic costituisce una di quelle basi dalle quali potere ergere la corazzata viola del futuro, ben vengano tutti quei tre o quattro milioni di freccette contenute nella faretra: scagliarle in aria avrà tutt’un altro sapore.
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