Vi riportiamo un altro spezzone dell'intervista di Rocco Commisso rilasciata al Corriere dello Sport-Stadio:
Nel frattempo la Juventus ha trovato l’accordo con i giocatori per tagliare gli stipendi.
«Ha dato il buon esempio, anche se non conosco i termini. Ma la Juve è una corporation, è quotata in Borsa. Non so se sia una linea da seguire, aspetto che la Lega esca con una proposta per tutti, finora non abbiamo fatto niente».
Come procede la task-force guidata da Joe Barone?
«Joe sta lavorando molto, è determinato, ma non è facile. Abbiamo messo a disposizione anche i nostri avvocati. La politica deve rivedere le leggi sugli stadi, sia quelli da costruire sia quelli storici, e farlo in fretta. L’economia ha bisogno di investitori, il calcio ha bisogno di investitori. Se si continua a mettere ostacoli, finirà che molti non verranno in Italia. Ci sono miliardari americani pronti a investire, ma chiedono regole chiare, tempi certi».
Il bando Mercafir sta per cadere nel vuoto...
«Senza nuova legge sarà un problema. Ma vorrei essere chiaro: lo stadio produce ricavi a lungo termine, non voglio fare i soldi domani. Le infrastrutture servono a stabilizzare nel tempo le società. Questa legge non riguarda solo me, ma tutti gli imprenditori, e i prossimi trent’anni».
Tra due anni cosa prevede per lo stadio a Firenze?
«Tra due anni non vedo niente, non si può fare niente. Tutto è bloccato. Ma noi stiamo lavorando per trovare un’alternativa al Franchi. Per questo speriamo di avere una nuova legge. Senza infrastrutture, non c’è crescita. Non possiamo pensare di competere con i grandi club europei».
La crescita della Fiorentina nella competizione?
«L’Atalanta sta facendo un lavoro eccellente, sono bravissimi, però in Champions hanno dovuto giocare a San Siro e non a Bergamo. E la Lazio sta portando avanti un lavoro che dura anni, mantenendo tutti i migliori. Datemi tempo. Con la mano destra lavoro per le infrastrutture, con la sinistra lavoro per creare una squadra importante. Non voglio metterci dieci anni per vincere, non aspetto lo stadio. Non voglio fare della Fiorentina la Principessa delle squadre che lottano per salvarsi. Io voglio farne la Principessa delle sette sorelle».
Agnelli e la SuperLega?
«La Juve è italiana, ha tifosi che vengono dalla Calabria e dalla Sicilia per vederla. Agnelli e la Juventus sono diventati quello che sono grazie all’Italia. Questa della Super Lega è un’idea sua, un’idea che ha lui ma non credo arriverà mai a realizzarla».
L'importanza della Lega Serie A?
«La Lega conta poco all’interno della federazione, è quella che mette più soldi ma al momento delle decisioni non ha peso. Ho proposto la creazione di una sede a New York ma non hanno fatto niente. Vorrei un modello tipo Premier, in cui tutti collaborano per far crescere il brand nel mondo».