Anno nuovo, vita nuova, tecnico nuovo. La befana non regala nulla, ma non porta neanche carbone alla Fiorentina. Nessun regalo perché la squadra, per quanto fatto finora, non si merita granché, se non la possibilità di poter ripartire con dignità e voglia di crescere. Almeno per oggi, seppur in seguito ad una clamorosa beffa, è tornato un risultato utile dopo il disastro in casa contro la Roma, quando la situazione era diventata insostenibile. È giusto, in occasione del nuovo anno appena iniziato, cercare di sottolineare gli aspetti positivi. E allora partiamo subito: il reparto arretrato non pare fare acqua come due settimane fa. Lirola torna rifocillato dalle vacanze e meno macchinoso nella corsa. Un po’ più affaticato Pezzella, ma evidentemente il minutaggio perso con l’infortunio si è fatto sentire. Non brilla l’attacco. Castrovilli non è il solito, Chiesa si imbuca di rado, Vlahovic non riceve un pallone giocabile. L’impostazione del gioco, dalla metà campo viola in poi, lascia ancora qualche dubbio. Fisicamente la squadra non sarà al massimo, ma la grinta non è mancata, segno che il contributo di Beppe Iachini negli ultimi giorni ha fatto la propria parte. Non c’è tanto di cui discutere, il risultato rispecchia l’andamento della gara, anche se il pareggio del Bologna arriva da un calcio di punizione su cui Dragowski ha delle responsabilità. È logico pensare che, nei prossimi giorni, gli uomini di mercato viola lavorino per portare almeno tre rinforzi di qualità, uno per reparto. L’undici deve essere rinvigorito per raggiungere l’obiettivo: la salvezza, vista la situazione. Per adesso vale solo la filosofia del lavoro, quella che porta una squadra ad essere compatta. Gli obiettivi più importanti possono aspettare, anzi, è bene che aspettino.

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