Stadio Padovani
Stadio Padovani

Sono pronti a partire i lavori al Padovani, la Fiorentina però non ha nessuna intenzione di traslocare.

Di seguito la dettagliata analisi da parte dell'edizione odierna de La Nazione:

Padovani-Fiorentina: la situazione

Manca l’ok da Roma, dal Coni e dalla Figc, poi il progetto per la ristrutturazione dello stadio Padovani potrà partire. La ditta vincitrice dell’appalto bandito dal Comune, la Nigro Costruzioni che ha realizzato il progetto insieme all’architetto Marco Casamonti, dovrà in ogni caso tener conto di eventuali osservazioni e indicazioni dei due comitati tecnici che dovranno poi autorizzare e rendere omologato il campo per le partite di serie A. Fattore questo essenziale, visto che nell’intento di Palazzo Vecchio il Padovani resta l’alternativa al Franchi per il campionato della Fiorentina, in questo non breve periodo di rifacimento dello stadio progettato da Nervi

Con un piccolo grande particolare: la società viola non ha assolutamente intenzione di trasferirsi temporaneamente nello stadio di rugby. Un’avversità che non è certo un mistero, per un serie di motivi, a cominciare dal fatto che al Padovani non potranno entrare più di 15mila spettatori, contro gli attuali 22mila del Franchi, per quanto transennato e limitato nella capienza a causa dei lavori in corso. Ciò non toglie che il progetto di restyling del Padovani – che prevede un investimento di 10 milioni di euro – debba procedere, per adeguare lo stadio del rugby e restare in ogni caso un “piano B“ anche per le partite della Fiorentina

Ma nel frattempo la società di Rocco Commisso continua a privilegiare la soluzione di un Franchi da utilizzare a spicchi (che consente comunque una capienza superiore e di conseguenza maggiori incassi), chiedendo all’impresa di ristrutturazione di procedere in modo da lasciare sempre agibile quello che tifosi e squadra considerano l’unico impianto della Fiorentina, per quanto ridotto a un cantiere, visti anche gli impegni in Europa. Dal punto di vista tecnico è possibile, così come dimostrano altri stadi riqualificati in Italia, fra cui Udine e Bergamo

Franchi

Le incognite non mancano

Anche se le incognite non mancano. L’ex sindaco di Bagno a Ripoli, oggi consigliere di Italia Viva a Palazzo Vecchio, Francesco Casini, che non ha mai fatto mistero della sua contrarietà all’utilizzo dei fondi del Pnrr per questo restyling, ha ufficialmente chiesto il cronoprogramma dei lavori iniziati questa estate e che rischiano di andare molto oltre l’anniversario del centenario viola del 2026

Gli replica il presidente della Commissione sport Fabio Giorgetti (Pd): "Sul fronte critiche il buon ex sindaco di Bagno a Ripoli ormai ha sfoderato un campionario completo, è sul fronte delle proposte che continua ad essere un po’ sfumato e fumoso. Stupisce che un esponente di un partito di opposizione al governo nazionale non solleciti una risposta dallo stesso sui famosi 55 milioni, ma attacchi la Giunta fiorentina che quei fondi li ha regolarmente visti assegnati da un bando di gara"

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