Esultanza Mancini, Cesari: "Rischia una squalifica fino a 4 giornate. Non ha rispettato..."
Le parole con le quali l'ex arbitro attuale opinionista Mediaset, ha commentato l'esultanza post derbi di Gianluca Mancini
Sabato pomeriggio la Roma sconfitto per 1-0 la Lazio nel derby capitolino, con la rete di testa da azione di calcio d'angolo di Gianluca Mancini al 42' e proprio il difensore giallorosso è stato al centro di molte polemiche per la sua esultanza post partita, dove ha festeggiato sotto alla Curva Sud, sventolando una bandiera con i colori della Lazio e il disegno di un topo. A fine partita sono arrivate le scuse, che però non hanno convinto nè i tifosi biancocelesti, nè gli addetti ai lavori.
La procura ha già acquisito i video dell'episodio e l'accusa è quella di violazione dell'art. 4 del codice di giustizia sportiva, con il calciatore che rischia una multa o una squalifica.
Mancini, le sue scuse post festeggiamenti
Non volevo offendere nessuno, ho esultato con i miei tifosi e un po' di goliardia ci può stare. Sono partite intense, ho preso la prima bandiera che mi hanno dato però sono cose che finiscono nei festeggiamenti senza mancare di rispetto a nessuno.
A riguardo l'ex arbitro ed attuale opinionista Mediaset, Graziano Cesari, ieri sera durante la trasmissione calcitica “Pressing”, ha detto la sua opinione su questa esultanza, che di seguito riportiamo.
Cesari commenta l'esultanza di Mancini
Per Guida è stata una partita difficile da arbitrare, soprattutto quando iniziano le risse e ripicche. C’è quella tra Guendouzi e Dybala, con l’argentino che stuzzica il francese più volte, così come quella tra Pedro e Paredes pochi minuti dopo. Si è sempre cercato il contatto fisico. Dopo il triplice fischio, succede il vero caos. Caso Mancini? Mi sono chiesto se questa bandiera sia spuntata solo in questo derby o se sia sempre stata lì. Diventa importante quando un calciatore la prende e la sventola. Gli arbitri non l’hanno vista, gli ispettori di campo potrebbero aver segnalato il tutto. Il Procuratore Chinè ha acquisito le immagini, non ha rispettato l’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportivo, quello della lealtà sportiva. Facendo fede all’articolo 9 potrebbe rischiare da una semplice diffida a un’espulsione di 4 giornate.
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