Il proverbio vuole che i cambiamenti portino sempre qualcosa di buono. Un'affermazione opinabile, soprattutto quando si parla di pallone, un gioco che non ha matematica, geometria o alcuna altra scienza esatta, se non per le linee bianche in campo. Se si interpreta il cambiamento nella variazione di una routine e quindi nella pausa nazionali che va a spezzare il ritmo scandito delle gare di Serie A, allora chissà che la Fiorentina non possa trarne giovamento. Una sconfitta così pesante come quella di Cagliari non si vedeva da tempo, ma Firenze non ha reagito con rabbia eccessiva. No, perché in città aleggia uno spirito che trasmette speranza nelle vie gigliate, da Campo di Marte alla periferia. È il buon vento del cambiamento in corso, quello vero, che non viene intaccato da proverbi e dicerie varie. Esso porta sicurezza, serenità, entusiasmo alle stelle nonostante le delusioni. Di certo, una figura come Rocco Commisso, uomo abile nella dialettica, ma puro e sincero nell'animo, aiuta molto. Il tycoon ha tirato su il morale di Firenze e dei fiorentini dal giorno dell'indiscrezione del NY Times, risvegliando l'imperioso e caldo vulcano di passione quale è la tifoseria viola. E ciò lo si è visto soprattutto nei momenti difficili, dopo sconfitte immeritate contro il Napoli, dopo l'inciampo di Genova e, più recentemente, la debacle di Cagliari. Perché? Se l'amore è chimica, allora tra il presidente viola e la città c'è un amore passionale, di quelli incalcolabili, non misurabili, seppur giovani e apparentemente da mettere alla prova. Lo zio d'America è entrato già vincitore nella sua nuova città, sono bastati alcuni tifosi a Peretola il giorno dello sbarco, per poi passare alla tribuna stracolma del Franchi. Alle parole sono stati accostati i fatti, tra centro sportivo e stadio, tra giocatori da trattenere e da acquistare. E poi si arriva alle odierne dichiarazioni del numero 1 gigliato sulla sua volontà di mantenere la Fiorentina: "Per sempre. Per tutto il tempo per cui sarò vivo, poi sarà la mia famiglia a decidere se rimanere o meno. Ma io voglio stare qui per sempre, ho preso la mia decisione: niente altri investimenti italiani, niente altre squadre”. Commisso ha scelto Firenze e Firenze ha scelto Commisso. Egli ha chiesto pazienza e la gente non lo ha mai messo in discussione, neanche in un cieco momento di rabbia, neanche dopo i 5 gol subiti dal Cagliari, cosa rara da parte di persone passionali ed esigenti come quelle fiorentine. Se questo non è amore...
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