Alla vigilia del match contro la Fiorentina, il tecnico dell'Udinese, Andrea Sottil, ha preso parola in conferenza stampa presentando la partita.

Queste le sue parole:

Dopo Davis ora anche Ebosse e Kabasele:
"Non siamo molto fortunati da questo punto di vista, sono rammaricato e dispiaciuto soprattutto per quanto accaduto per Ebosse. La ricaduta dopo mesi di sacrifici e sofferenza per rientrare, siamo stati sfortunati. Abbiamo fatto tutto il lavoro che c'era da fare, era assolutamente condizionato, era da un mese che lavorava ad alta intensità, l'infortunio era un discorso chiuso da tempo. Sono veramente dispiaciuto soprattutto per il ragazzo, ha già fatto tre crociati, ci può essere anche una predisposizione genetica, deve iniziare un percorso molto duro, a volte le sfide della vita sono dure ma non deve mollare. Kabasele ha avuto un'elongazione muscolare, penso che per Napoli risolva sicuramente, se non già per il Genoa".

L'avversario:
"La Fiorentina è una squadra forte, è stata rinforzata ulteriormente, una squadra votata all'attacco, che dà pochi punti di riferimento. Per avere un determinato tipo di atteggiamento qualcosa lasci, quindi dobbiamo cercare di fare quei movimenti che secono me possono dargli fastidio, cercando di essere più incisivi e determinati negli ultimi metri, la squadra tira molto, dobbiamo essere più cinici".

Sotto l'aspetto mentale può esserci il subentro magari di un po' di ansia inconscia?
"Aspetto sul quale abbiamo lavorato molto, penso che casa nostra debba essere uno stadio positivo e lo è, ma in questo momento deve dare ancora più sostegno a questa squadra, i nostri tifosi sono un valore aggiunto. Noi dobbiamo fare una prestazione da valore aggiunto e mettere in campo gli ingrendienti giusti, quello che conta di più è la prestazione collettiva, giocare con l'ansia non serve a nulla. Dobbiamo riuscire a trasportare i tifosi. Poi può succedere di magari sbagliare un pallone e incominciare ad avere qualche preoccupazione, ma nel calcio bisogna essere bravi a recuperarla e andare a recuperarlo quel pallone".

Solo un dubbio in difesa?
"Abbiamo qualche giocatore fuori che mi toglie qualche ballottaggio, qualche alternativa però c'è, sul centrosinistra le idee sono abbastanza chiare per quanto visto in settimana".

Lovric sembra un po' opaco, un commento? Pereyra come sta?
"Per quanto riguarda Lovric è e rimane un giocatore importante per questa squadra, un giocatore che anche l'anno scorso ha attraversato dei momenti un po' opachi. E' un ragazzo che spinge sempre in allenamento, è un giocatore più qualitativo che fisico, ha grande resistenza e capacità di inserimento, come l'anno scorso ha attraversato dei momenti in cui è stato opaco nelle due fasi, non è incisivo come lui potrebbe, ma non mi preoccupa. Ha sbagliato la partita e lo sa anche lui, come battuta gli ho detto che sembrava squalificato. Lui ha un'umiltà straordinaria, sa riconoscere quando sbaglia, è un ragazzo a disposizione, che giochi dal primo minuto o subentri so che darà tutto. Su Pereyra la questione è semplice, per tre mesi non si è mai allenato con una squadra e allenarsi con la squadra porta a degli allenamenti diversi. Gli servirà del tempo per arrivare al top, ha più minuti dopo Cagliari, ma non ancora tale per iniziare la partita. Essendo però un giocatore aerobico entra in forma presto, con lui siamo a buon punto, penso che gli serviranno ancora un paio di settimane”.

I piazzati potrebbero essere sfruttati meglio?
"Ci lavoriamo sempre e tanto, io sarei preoccupato se la squadra non avesse situazioni da gol, se la sqadra non tirasse in porta sarei preoccupato. A Cagliari non abbiamo avuto solo la chance di Lucca, Thauvin ha altri due tiri, a fine primo tempo ce l'ha sulla sua mattonella a specchio aperto e calcia male. Lì dobbiamo essere più cinici, dobbiamo poi sfruttare i nostri punti di forza, abbiamo ottimi saltatori, servono i gol dei centrocampisti, dei quinti, dei difensori sui piazzati, ma è un discorso che parte sul collettivo. Bisogna essere più spregiudicati, bisogna attaccare, con gli uomini giusti, ma bisogna andare, Perez deve sovrapporsi non solo un paio di volte, ma più volte, parte sempre da un discorso mentale di più spregiudicatezza, se entri in campo con il braccino corto poi fai prestazioni altalenanti".

Ci fai un quadro dei nuovi arrivati? Come stanno?
"Non vedo l'ora che ci sia competizione in tutti i reparti. Payero è un giocatore importante, era al Boca Juniors, una mezzala che sta molto bene fisicamente, per me rientra nel novero dei titolari, poi ovviamente i giocatori non sono tutti uguali, Payero è un giocatore con un vissuto, è pronto. Zarraga, Quina e Camara invece il discorso è diverso, sono giovani, gli serve un po' di tempo per adattarsi al ritmo e alla fisicità della Serie A. Zarraga venendo da Bilbao è un po' più avanti, però poi devo fare delle scelte. Payero in carriera ha fatto tutti e tre i ruoli, metterei mezzala sinistra al primo posto, destra al secondo e infine al centro".

Come sta Success?
"Success è più pronto di qualche settimana fa, è un atleta particolare, va gestito, nella sua storia calcistica ha avuto tanti problemi muscolari e parliamo di un giocatore con una muscolarità importante, difficilmente ho visto quei quadricipiti. Oggi sta molto meglio, lo vedo più reattivo e dinamico, sta tornando il vero Success, è pronto a dare il suo contributo, ora si inizia un tour de force ed è un bene che stia meglio".

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