Juve, addio Superlega: i bianconeri cercano la pace
La Juventus ha fatto tramontare l'idea Superlega cercando di ricucire il rapporto con la Uefa
Quello che scrive stamane la Gazzetta dello Sport, riguarda il futuro della Juventus e la possibilità di un rappacificamento con la Uefa. Il quotidiano scrive: "La pace è possibile, ma serve un deciso cambio di rotta sul tema Superlega e prima della sentenza della Corte Ue. Tra Uefa e Juventus nulla è definitivamente compromesso e il cambio improvviso di management in casa bianconera è stato un primo passo verso la riconciliazione, ma non può bastare. Per farla breve, a Nyon sono pronti a tendere la mano al club bianconero ora che non c’è più Andrea Agnelli ma s’aspettano qualcosa che al momento non è ancora avvenuto, ovvero l’uscita di scena dalla Superlega.
Facciamo un passo indietro: i rapporti Juve-Uefa hanno toccato il fondo nell’aprile 2021, quando venne proclamata la nascita della Superlega e di un nuovo torneo. A Nyon nessuno medita vendetta, anche perché tutti sono consapevoli dell’importanza di un club come la Juventus e farle la guerra a prescindere sarebbe un autogol clamoroso, non solo dal punto di vista mediatico. Però le questioni aperte vanno risolte e la Juventus può solo scegliere di rimettersi da quella che in casa Uefa considerano la parte giusta. Di fatto la Juventus fa parte con Barcellona e Real Madrid dei club considerati "ribelli" dal massimo organismo europeo e non è un mistero che il presidente Ceferin abbia vissuto come un tradimento (anche personale, essendo il padrino di battesimo di una delle figlie di Agnelli) la mossa dell’ex presidente bianconero. Perciò a Nyon è stata accolto con favore l’azzeramento della vecchia dirigenza e l’insediamento dei nuovi vertici, che hanno cercato fin da subito la strada del dialogo con l’Uefa, trovando porte aperte e massima disponibilità. In particolare Francesco Calvo e Maurizio Scanavino hanno mosso i primi passi per ricucire con l’Uefa, ma manca ancora quello definitivo".