Il terzino della Fiorentina Dodò ha rilasciato un intervista in esclusiva a Calciomercato.com. Ecco riportate alcune sue dichiarazioni:

Dodò, partirei dalla fine, dalle ultime sette gare in cui avete solo vinto
"Siamo tutti in fiducia, tutta la squadra. Lavoriamo tanto, il mister ci ha sempre detto che bisogna lavorare bene per giocare bene. Penso che tutta la squadra ha capito l’idea del mister e ora siamo felici. Giochiamo bene e vinciamo spesso. Adesso aprile sarà un mese di tutte finali, e questo sarà una motivazione ulteriore."

La stagione però è iniziata con più di un inciampo. Qual è stata la svolta?
"Dopo il mondiale in Qatar ci siamo detti con di dover tornare forti, perché non potevamo sbagliare. Dovevamo dare di più, tutti. Adesso stiamo facendo bene, e possiamo dare ancora di più, io ma anche tutti i miei compagni"

E in Ucraina ti ha allenato anche De Zerbi, lo vedi simile a Vincenzo Italiano?
"Sono due tecnici simili. Con De Zerbi sono stato solo sei mesi ma ho capito che è un grande allenatore e ha fatto grandissime cose allo Shakhtar nonostante il poco tempo. Ha cambiato la mentalità di tutti i calciatori. Ha portato una mentalità forte. La stessa che ci ha portato Italiano alla Fiorentina. È uno che parla sempre coi calciatori. Vuole gente forte con la testa, cosa che permette di dare il meglio in campo. E infatti ora giochiamo benissimo. Io ho fatto una grande stagione lo scorso anno. Ora possiamo addirittura portarci a casa due trofei. Dobbiamo lavorare tantissimo per riuscirci in questo finale di stagione"

Allo Shakhtar purtroppo hai dovuto vivere una realtà tremenda come quella della guerra…
"Quando è scoppiata la guerra la mia famiglia era in Brasile. Nel periodo invernale facciamo sempre una sorta di seconda preparazione che dura circa un mese e la facciamo fuori dall’Ucraina perché è molto freddo là. Dopo un mese, siamo tornati a Kiev e la mia famiglia sarebbe dovuta tornare con me. Ma già impazzavano le voci di una possibile invasione da parte della Russia e la mia compagna ha preferito aspettare per capire la situazione. Il giorno dopo che me lo disse è scoppiata la guerra. A Firenze ho portato anche la mia domestica, e lei ha tutta la famiglia a Kiev, e ogni giorno mi racconta dei bombardamenti. È una brutta situazione, prego Dio ogni giorno perché tutti stiano bene"

Una curiosità, prima che la Fiorentina potesse tesserarti hai vissuto per qualche giorno a Milano, giusto?
"Mia moglie aveva il pancione. E negli ultimi giorni di gravidanza non avrebbe potuto viaggiare in aereo. Quindi ho proposto di partire una settimana prima per l’Italia, volevamo che mio figlio nascesse a Firenze. Siamo stati a Milano e ne abbiamo approfittato per goderci la città, per lei era la prima volta in Italia"

Nonostante un inizio traballante, hai fatto una gara strepitosa annullando Kvaratskhelia contro il Napoli. Ce la racconti?

"Ho una mentalità piuttosto forte. Allo Shakhtar ho giocato contro il Real e dovevo marcare Vinicius Jr. Ho marcato Sterling contro il City e Perisic contro l’Inter. Quando scendo in campo contro queste squadre cerco sempre di dare il massimo per la squadra. Quella partita me la ricordo bene, ho fatto veramente una grande gara, e lo stesso posso dire del match successivo con la Juve"

Mi sembra che tu abbia variato un po’ il modo di intendere il tuo ruolo, adesso vieni molto più verso il centro del campo

"I sei mesi con De Zerbi sono stati utilissimi. Lui mi ha visto e mi ha detto che giocavo troppo sulla linea laterale e uscivo spesso dal gioco. A lui serviva che il terzino giocasse sia dentro al campo che sull’esterno. Ho lavorato tanto per imparare questo fondamentale e devo dire che mi piace tanto venire più verso il centro del campo cercando di essere un valore aggiunto per la mia squadra."

Sabato sfiderete l’Inter

"Dobbiamo andare a San Siro a fare una gara diversa da quella che giocammo all’andata. Con la fiducia che abbiamo possiamo andare lassù a vincere."

Sei ancora giovane, che ambizioni hai per il futuro? La Fiorentina può essere l’ambiente giusto per coltivare i tuoi sogni?

"Prima di arrivar qua ho parlato con la dirigenza e ho capito che in questa squadra sarei potuto crescere tantissimo, e non solo nel rendimento. La Serie A per me è il miglior campionato al mondo, insieme alla Premier. Per me essere qui è un sogno."

 

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