Rivedendo gli allenamenti, ma anche le partite che abbiamo giocato a quattro, ho visto troppe incertezze, ecco perché ho scelto di cambiare, per togliere alibi alla squadra e responsabilizzarla”. Queste sono state a mio modo di vedere le frasi più importanti rilasciate ieri in conferenza stampa da mister Cesare Prandelli che, senza mezze misure, ha ammesso di aver posto, prima della scorsa gara di campionato, i giocatori di fronte alle proprie responsabilità, chiamandoli ad una reazione che li aiutasse ad uscire da un periodo a dir poco negativo.  Contro il Sassuolo si è infatti tornati ad intravedere la luce in fondo al tunnel, ma affinché si possa parlare di inizio di una ripresa servirà dare continuità di gioco e soprattutto di risultati. La sfida di oggi contro il Verona diventa dunque ancor di più cruciale, soprattutto vista anche la caratura dell’avversario che i viola si troveranno di fronte.  Prima però di concentrarci sulla partita contro i gialloblù, è importante sottolineare come il ritorno alla difesa a 3 certifichi il fallimento del primo progetto tattico targato Prandelli, visto che, sin dalla prima gara disputata nella sua seconda esperienza a Firenze, il tecnico lombardo aveva deciso di puntare con forza su un modulo che di base prevedeva una linea di 4 difensori. “Adesso si che con il cambio modulo la squadra tornerà a girare” questo è quanto pensava l’opinione pubblica alla vigilia del Prandelli-bis. Ed invece c’è stato bisogno di tornare al vecchio sistema usato anche da Iachini (che proprio per questa scelta veniva continuamente massacrato) per rivedere una squadra che sul terreno di gioco avesse un qualche senso logico. La mia non vuole essere però una critica ma piuttosto un elogio nei confronti di mister Prandelli, visto che alle volte saper tornare sui propri passi, quando si capisce che la strada imboccata non è quella giusta, può risultare molto più proficuo che continuare a percorrere il sentiero sbagliato.  Tornando invece all’attualità il match di oggi contro gli uomini di Juric resta assolutamente da prendere con le pinze, visto che come sottolineato dallo stesso Prandelli, il Verona è una squadra che mette molta paura per il suo modo di giocare, aggressivo e verticale, non solo ai viola ma a quasi tutte le squadre della Serie A, comprese le big. Per affrontare questa difficile partita la formazione dovrebbe essere grossomodo la stessa che si è ben destreggiata contro il Sassuolo, con dunque ancora Bonaventura al posto di Pulgar, ma soprattutto con l’ennesima esclusione di Callejon, che per il momento è il lontano parente del giocatore visto a Napoli e che soprattutto è di difficile collocazione nel 3-5-2. Al posto dello spagnolo verrà data fiducia ancora a Venuti, così come davanti ci sarà la riproposizione del duo Ribery-Vlahovic. La ricerca della continuità in casa Fiorentina prosegue...
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RASSEGNA STAMPA, Le prime pagine dei quotidiani sportivi

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