Ecco quanto riportato da TuttoMercatoWeb riguardo la plusvalenza effettuata dalla Juventus con Rolando Mandragora, operazione che secondo Deloitte non doveva essere contabilizzata.

La plusvalenza

La plusvalenza effettuata nel 2019 dalla Juventus e riguardante Rolando Mandragora non doveva essere contabilizzata secondo Deloitte. Mandragora viene acquistato nel gennaio 2016 dal Genoa per 6 milioni di euro più 6 di bonus. I bianconeri lo vendono nel 2018 per 20 milioni all'Udinese, rilevando una plusvalenza di 14 milioni nel bilancio chiuso al 30 giugno del 2019. Deloitte rileva che il riacquisto di Mandragora (per 10 milioni più 6 di bonus nel gennaio 2021), era probabilmente un passaggio obbligato e non un diritto. Quindi che la perdita del bilancio chiuso al 30 giugno 2022 doveva essere inferiore di 4 milioni, mentre il patrimonio netto inferiore di 7 milioni. Così come la perdita dell'esercizio 2023 - dopo che Mandragora è stato venduto alla Fiorentina - sarebbe stata inferiore di altri 7 milioni.
Mandragora, peraltro, non gioca alla Juventus proprio dal 2018, visto che al momento del riscatto dall'Udinese, nel gennaio 2021, è stato ceduto in prestito al Torino per 18 mesi e poi venduto alla Fiorentina per circa 10 milioni di euro.

Mandragora

Il rilievo di Deloitte

Con riferimento a una delle suddette operazioni, per la quale era stata originariamente rilevata una plusvalenza pari a Euro 14 milioni nel bilancio chiuso al 30 giugno 2019 dell’Emittente a seguito della cessione dei diritti alle prestazioni sportive di un tesserato, la documentazione da noi acquisita, inclusiva altresì dell’evidenza del consenso del tesserato al riacquisto dei diritti alle sue prestazioni sportive, configurava a nostro giudizio la sussistenza di diritti e obbligazioni esigibili ai sensi dell’IFRS 15 (c.d. “enforceability”) in presenza dei quali, ai sensi del citato principio contabile, la suddetta plusvalenza non avrebbe dovuto essere contabilizzata. I diritti alle prestazioni sportive di tale tesserato sono stati successivamente riacquistati dall’Emittente e, da ultimo, ceduti a una terza squadra nel mese di luglio 2022. Qualora la Società non avesse rilevato la suddetta cessione di diritti sportivi nel bilancio chiuso al 30 giugno 2019, anche a seguito dei successivi eventi intercorsi connessi al riacquisto del calciatore: i) con riferimento ai dati dell’esercizio precedente presentati ai fini comparativi, la perdita dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2022 e il patrimonio netto al 30 giugno 2022 sarebbero risultati inferiori rispettivamente di Euro 4 milioni e di Euro 7 milioni; ii) la perdita dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2023 risulterebbe inferiore di Euro 7 milioni, senza effetti sul patrimonio netto al 30 giugno 2023

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