Il noto giornalista fiorentino, Benedetto Ferrara, sull’edizione odierna de La Nazione mette a confronto i due pareggi; contro il Lecce e contro il Ferencvaros: "Il pareggio in realtà non è mai un pareggio e basta. Lo è per i numeri ma non per il cuore, per le emozioni. Insomma, c’è il Lecce e c’è il Ferencvaros. Stesso 2-2 finale, storie opposte e quindi opposti sentimenti".

La Fiorentina vista in questi ultimi giorni sembra seguire la trama di un film: c’è stato il momento di gloria con il Cagliari, in cui era riuscito a sbloccarsi anche Nzola; poi c’è il momento di crisi, quello di tensione emotiva, in cui cambia la colonna sonora, rappresentato dai primi sessanta minuti contro il Ferencvaros. Infine c’è il colpo di scena che fa saltare dalla sedia: i magiari sbagliano uno 0-3 praticamente già fatto, la Fiorentina si rialza e inizia a picchiare duro ribaltando il match. 

E’ chiaro che un pareggio contro gli ungheresi non sia un’impresa sportiva, ma riprendere una partita che sembrava persa vale sempre un urlo contro il cielo che aiuta a tornare a casa senza rabbia addosso. In più sono arrivati i gol dei ritrovati Barak e Ikoné, anche se Beltran continua a latitare sotto porta e Sottil resta un X-file. I tempi regalati stanno diventando un marchio di fabbrica, così come quelli giocati in modo spettacolare: siamo un film, a volta con protagonista Tom Cruise, altre con protagonista Bambi. 

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