Terminato il calciomercato estivo: al fotofinish tagliano il traguardo Chiesa e Callejòn
Alle ore 20:00 di lunedì 5 ottobre, presso il “Grand Hotel” di Rimini, ha avuto ufficialmente fine la sessione estiva di calciomercato più singolare e variegata dell’ultimo ventennio. E con lei, sono finalmente assopite tutte le ansie dei tifosi più disparati d’Italia: alcuni sarebbero rimasti delusi, altri meno. Ci vorrebbe un termometro grande quanto la torre di Arnolfo per misurare come stiano tutti i sostenitori della Viola, per esempio, dopo aver assistito a quest’ultima rocambolesca giornata di calciomercato estivo. Una sessione che si è rivelata meno calda e torrida del previsto, considerate le date ovviamente sfalsate, dovute a tutto quello provocato dalla pandemia globale da Covid-19: inutile nascondersi dietro ad un dito, codesta verrà ricordata (purtroppo) per questo motivo.
Ciononostante, cosa ci avrà mai rivelato alla fine di questo percorso? Al fotofinish sono arrivate le solite partenze clamorose, i consueti arrivi inaspettati e gli usuali colpi di scena che non devono obbligatoriamente mai mancare: come Callejòn, per esempio. L'ala destra spagnola era ormai data per consumata e da buttare: lo svincolo da Napoli ne aveva conferito una semi-certezza a riguardo e tutti, ormai, credevano che l’esterno partisse verso l’eldorado asiatico, o mediorientale del caso, per potere mettere in saccoccia la celeberrima e, tutto sommato, meritata pensione danarosa. Ma ecco il colpo di scena di cui parlavo poc’anzi e per cui noi addetti ai lavori trepidiamo sistematicamente. Partito Chiesa? Nessun problema, c’è lo spagnolo che ti risolve subito la situazione: parola di Daniele Pradè.
“Chiesa? Forte, ma io sono Callejon”. Con una sola frase Josè ha già fatto breccia nei cuori dei sostenitori fiorentini e risanato i dolori di tutti coloro i quali oggi urlavano ed accusavano Federico Chiesa di alto tradimento: “non puoi farci questo, non puoi andare dai gobbi, vergogna!” riecheggiava fuori al Fanfani di Firenze nel pomeriggio. Ma ormai il dado è tratto e, sotto sotto, tutti speriamo che la Juventus non riesca a tenere fede al riscatto: difficile ed inimmaginabile, visto che una delle condizioni per l’obbligo del suddetto sarebbe quella secondo cui i bianconeri debbano arrivare tra le prime quattro classificate in campionato. Vi immaginate il contrario? Allo stato attuale delle cose io no, sinceramente: qualcuno tenterà di “gufarla”, certo, più di quello non si saprebbe che fare. Tuttavia, teniamo in considerazione un altro nefasto aspetto: noi non sappiamo nemmeno dire con certezza se questa stagione potrà mai riuscire ad arrivare ad una più che dignitosa fine, senza doverci sorbire pietosi spettacoli di stadi vuoti o di squadre che non riescono a presentarsi in campo, per esempio.
Insieme a Chiesa, nel frattempo, è partito anche Federico Ceccherini: l’Hellas Verona tanto ha insistito che alla fine è riuscita ad ingaggiarlo. A mio avviso, ma non solo, mister Juric dovrebbe ringraziare l’ormai nota professionalità della dirigenza gigliata, la quale è riuscita a mettere in buca d’angolo l’ennesimo colpo da biliardo e terminare con stile la partita: Lucas Martinez Quarta, alla modica spesa di 12 milioni di euro (bonus inclusi). L’impressione è che in quel di Buenos Aires ci siano rimasti parecchio male per la partenza del difensore 24enne: tanto meglio, qui con Nikola Milenkovic (rimasto, che grande piacere) il neoacquisto argentino aiuterebbe a costituire una delle linee difensive più ostiche della Serie A e Beppe Iachini, stanotte, potrà dormire sonni più che tranquilli.
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