Estate 2015, momento di grandissimo rinnovamento tecnico per la Fiorentina. In panchina arriva il portoghese Paulo Sousa, un nome a sorpresa, e nelle intenzioni della dirigenza Fiorentina c'è la volontà di passare dal cerebrale possesso montelliano ad un gioco più verticale: per questo le richieste di Sousa saranno ascoltate, almeno quasi inizialmente. E quasi tutte, perché sul trattenere Savic non c'è proprio discussione: il difensore montenegrino va all'Atletico Madrid, e in cambio, oltre a 10 milioni di euro, arriva a Firenze un potenziale pezzo da novanta per il centrocampo viola, una riserva di lusso dei Colchoneros, il mediano Mario Suarez. Oggi, nella consueta rubrica "Le grandi trattative", portata avanti da TMW, si parla proprio dello spagnolo: protagonista di una parentesi fiorentina durata appena 6 mesi, quasi incolore, da cancellare. Il centrocampista si rivelerà troppo lento e troppo poco dinamico per il calcio proposto del tecnico; sarà bocciato quasi subito, collezionando giusto una manciata di presenze e un gol, nella larga vittoria con il Frosinone. L'andamento negativo dell'avventura fiorentina, farà sì che questa duri ben poco. Già nel mercato successivo, infatti, Mario Suarez se ne va. Viene ceduto in Inghilterra, al Watford dei Pozzo per 4 milioni di euro, poco più. Nessun rimpianto, neanche a posteriori, per un feeling mai realmente sbocciato con la piazza gigliata. Quando prende la valigia e sbarca Oltremanica, lascia Firenze un giocatore che aveva fatto arrabbiare doppiamente il suo allenatore, seppur in senso lato: nel momento del suo arrivo, coinciso con l'addio sofferto a Savic, e in quello in cui la delusione a tinte viola prendeva forma.
ESCLUSIVA F1, Andrea Lazzari: "Per giocare al Franchi a volte serve tapparsi le orecchie. Juric è uno da Fiorentina. Castro e Chiesa? Magari parte..."
CHISSA' SE LE BANDIERE TORNERANNO A SVENTOLARE...

💬 Commenti