Era nell’aria da tempo, adesso è tutto vero. Montella chiude la sua seconda esperienza in Viola con ancora più amarezza, il secondo matrimonio in realtà non è mai decollato tra l’Aeroplanino e Firenze. L’avvento della nuova proprietà ha creato ulteriori difficoltà nel rapporto tra Montella e la Fiorentina, un cambio di guida che probabilmente sarebbe dovuto avvenire con l’approdo al timone di Commisso. Le difficoltà del finale della scorsa stagione si sono unite alla confusione di un progetto con poca chiarezza, il lavoro di Vincenzo è sempre stato in salita e la panchina sempre traballante. Eppure il rapporto con la squadra è stato vero, sincero, i calciatori hanno sempre remato con il loro mister fino alla fine. Splendido il rapporto con Ribery, sarà ricordato eccome il lancio di Castrovilli e la fiducia nei tanti giovani che probabilmente Montella avrebbe preferito centellinare. Pochi i punti arrivati in questo secondo mandato, l’esonero del tecnico campano torna a far riflettere anche sull’assetto societario e per aspettare la prima vera Fiorentina di Commisso servirà aspettare la prossima estate. Quella di oggi, invece, è la prima vera sconfitta del patron americano perché la situazione andava gestita con maggior delicatezza. Da qui si riparte per provare a terminare la stagione nelle acque più tranquille possibili, cercando di evitare possibili scivoloni che potrebbero inghiottire seriamente la squadra Viola nella lotta per la salvezza. Iachini, Prandelli e Di Biagio pronti con il telefono acceso (il primo in particolare). Per oggi è tempo di leccarsi le ferite, da domani sguardo al futuro. Firenze ha voglia di ripartire da quest’ora buia, stavolta per davvero.
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