Per quanto possa essere bello vedere una squadra vincere con 4 gol di scarto, segnandone 5, alle volte non bisogna dimenticare la situazione in cui ci si trova. È un attimo perdere la testa. È un attimo sottovalutare la situazione corrente, specialmente se sullo sfondo c'è un avversario ostico, in condizioni simili (non tanto migliori in fin dei conti). Il Milan non brilla. Non lo fa da anni, forse proprio da quella discussa Champions League del 2012, strappata alla Fiorentina all'ultima giornata. Non mancarono le polemiche, così come la rabbia e lo sconforto da parte della città di Firenze per avere assistito ad un epilogo di stagione alquanto misterioso, sotto vari punti di vista. Ma lasciamo perdere, il passato è passato. Conta lo stato attuale e quello della Fiorentina non garantirà tranquillità finché la matematica non assegnerà il numero 40 alla casella dei punti viola. Per farlo, è scontato, serve un filotto di vittorie, anche sofferte, ma vittorie. 2 vittorie e 1 pareggio, almeno. Quanto basta per eguagliare, ad oggi, i 35 punti del Milan. Di fatto la classifica dei rossoneri rispecchia il loro andamento: fasi di splendida forma alternate ad altre di buio totale. Si prenda come esempio il derby contro l'Inter: un primo tempo da grande squadra, una ripresa da retrocessione. Iachini e squadra dovranno essere in grado di annullare ogni tentativo di gioco da parte del Milan, e con ogni tentativo, si intende evitare che il diavolo si proponga come nella prima frazione del derby. Quella potrebbe essere la chiave di tutto, il punto debole dell'avversario sul ring. Non sarà una partita come le altre, e perché il Franchi sarà stracolmo (raggiunti ormai i 38.000 tagliandi) e perché Stefano Pioli farà ritorno a casa sua. Sì, parliamoci chiaro, Pioli non è una persona qualunque, né un mister a caso. Una tragedia lo ha legato imprescindibilmente con Firenze nella sofferenza. Chissà che effetto farà vederlo per la prima volta da avversario dopo l'addio dell'anno scorso. Chissà cosa proveranno i tifosi viola e cosa lui stesso. Quella di sabato potrebbe essere una gara con una solida certezza: Stefano Pioli verrà applaudito come un membro di Firenze, tralasciando la condizione di avversario. Perché quando succedono fatti come il 4 marzo 2018 tutto viene meno, anche una separazione, soprattutto dopo ciò che si è creato insieme: un gruppo di ragazzi, ora in parte sparsi in giro per l'Italia ed il mondo, che ha imparato a volersi bene, poi a giocare a calcio. E questo non ha prezzo.
GUERINI: “Con acquisti mirati la Fiorentina può fare un grande salto in avanti. Su Vlahovic e la sfida al Milan..”
RASSEGNA STAMPA, Le prime pagine dei quotidiani sportivi di oggi

💬 Commenti