Sull'edizione odierine de La Repubblica possiamo trovare una lunga intervista rilasciata dall'esterno della Fiorentina Jonathan Ikonè. Ecco un esteratto delle sue parole: "Perché ha scelto la Fiorentina? Sentivo che dopo aver vinto col Lille era arrivato il momento di evolvere, di crescere. E ho pensato che la Fiorentina per me fosse un ottimo club. Ambientamento? Il momento più complicato è alle spalle, quello in cui dovevo adattarmi al modo di giocare e di concepire gli allenamenti. Ma non ho mai mollato. Ho avuto difficoltà con la lingua italiana ma adesso la capisco molto meglio. Scherzo coi miei compagni, mi vogliono bene e qui mi sento a casa. Italiano? E' un martello. Ho un ottimo rapporto con lui, mi trovo bene. Ogni volta imparo qualcosa di nuovo. È severo, si. Ma nel senso positivo del termine, non per cattiveria: lo fa per ottenere il massimo e il meglio da me e da tutta la squadra. Ma sa anche scherzare con noi, allo stesso modo in cui pretende di più. È un allenatore davvero bravo. Dopo un anno in Italia mi sento cresciuto sotto il profilo fisico, atletico e tattico. Mi sento più completo. Qui si dà di più, si soffre di più, è tutto più intenso. Questo mi dà la forza per andare avanti. Troppi errori sotto porta? Sì, me lo dicevano anche al Montpellier. Sto lavorando duramente, ogni giorno, per migliorarmi e per essere più concreto. Viola Park? Prima giocavo per strada e se ripenso a quel campo polveroso di Bondy, mi dico che il sogno che avevo da bambino si è realizzato. Grazie a Commisso e alla società".

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