Ex viola, M. Lopez: "A Firenze l'anno più bello della mia vita. Su Italiano..."
Maxime Lopez è stato intervistato ai microfoni di Gianlucadimarzio.com
L'ex viola Maxime Lopez si è raccontato su Gianlucadimarzio.com, della sua esperienza a Firenze, dei rapporti instaurati e di qualche assenza dal campo di troppo.
Ligue 2, Fiorentina e Italiano
“Mi mancava parlare in italiano. A dirla tutta mi mancano i rapporti umani. Ho incontrato persone straordinarie, davvero. Mi dispiace per come si è chiusa l’avventura al Sassuolo. Firenze? Ho vissuto l’anno più bello della mia vita sotto l’aspetto umano”.
LIGUE 2 “Dopo la stagione complicata alla Fiorentina volevo tornare a casa. Qualcuno è rimasto sorpreso dal fatto che abbia deciso di firmare in Ligue 2. Ma la verità è che questa estate il mio calciomercato è stato difficile. Non ho ricevuto proposte che reputassi interessanti”.
FIORENTINA “In alcune circostanze meritavo di giocare di più. Non sono stato un gran giocatore per il club, lo ammetto. Ma anche alcuni miei compagni mi dicevano ‘Maxime… Ma perché non giochi?’. Cosa potevo fare? Accetto le decisioni dell’allenatore con il quale ho avuto un buon rapporto”.
Sul mister ITALIANO “Adoro ‘giocare corto’. Ecco, lui mi ha fatto capire che questa è una possibilità. Ma che in certe situazioni si può giocare anche con la palla lunga. E mi è stato d’aiuto per questo”.
Rapporti umani e Sassuolo
Sui RAPPORTI UMANI “Nella passata stagione ho avuto un amico come Jonathan Ikoné che mi ha aiutato parecchio. Un ‘frere’. Abitavamo a dieci secondi di distanza, mi passava a prendere per andare agli allenamenti. E anzi ne approfitto per mandargli un grande abbraccio visto che nei giorni scorsi ha perso suo papà. Ho legato anche con Nzola, Kouame. Insomma… Umanamente è stato l’anno più bello della mia carriera“.
Sul SASSUOLO “Non ho avuto problemi con nessuno, tifosi compresi. Ho sempre dato tutto in campo e mi è dispiaciuto ricevere gli insulti quando si è iniziato a parlare di un mio addio. Non mi sentivo di restare. A Fabio Grosso gliel’ho detto. ‘Sei bravo, so che mi faresti giocare. Ma io non voglio restare'”.