Fiorentina, Pradè: "Ci siamo chiesti: Amrabat o Torreira? E abbiamo scelto tutti insieme il primo"
La conferenza stampa del direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè, da inizio alla nuova stagione viola
Inizia la conferenza stampa del ds Della Fiorentina Daniele Pradè ecco le sue parole: "Ci rincontriamo oggi dopo il 23 maggio. Da quel giorno ad oggi ci sono state notizie e indiscrezioni. Oggi sono qui per fare chiarezza. Partiamo dal fatto che quella dell'anno scorso è stata una grande stagione. Quello che abbiamo fatto è stata una grande cosa, con tanti punti in più rispetto all'anno precedente ed arrivando prima di una big come l'Atalanta. Siamo pure ritornati in Europa, obiettivo che cercavamo da inizio stagione. Siamo contenti di quanto fatto, l'anno scorso ci ha dato tanta sicurezza. Dall'altra parte però non ho visto grande riscontro positivo da parte dell'esterno. Non ho sentito calore nei confronti della squadra, non capisco il perché".
Sulla vicenda Torreira e sull'acquisto di Mandragora: "Anche questo si ricollega a quanto stavo dicendo prima. Non si parla dei risultati ottimi ma di questa vicenda. Ma ve la spiego: partiamo dall'inizio, con l'arrivo di Lucas che ci ha dato tanto dal punto di vista tecnico e va ringraziato. Io l'ho chiamato i primi giorni di aprile per discutere la sua situazione. Per fare il prestito con diritto abbiamo dovuto mettere una cifra che permettesse all'Arsenal di non fare una minusvalenza. Ad aprile l'abbiamo chiamato per fare un quinquennale per fare un ammortamento di cinque anni. Per noi comprare un calciatore del '96 in un'operazione di più di 30 milioni di euro voleva dire farlo diventare una bandiera. Gli offriamo 2,5 milioni per cinque anni, una proposta vantaggiosa. Vedevamo un percorso lungo con Lucas, ma lì c'è stata una chiusura netta da parte dell'agente e qualcosa è cambiato nei rapporti tra di noi. Nell'ultimo mese e mezzo poi Amrabat ha fatto alla grande e ci ha dato garanzie, facendo capire al nostro mister che potevamo utilizzare anche lui nel ruolo di play. A quel punto è diventata una scelta tecnica, condivisa dall'allenatore. Ci siamo chiesti: Amrabat o Torreira? E abbiamo scelto tutti insieme il primo. L'acquisto di Mandragora? Un calciatore italiano che conosciamo bene, può giocare in varie posizioni e lo conosco perché ci ho già lavorato. Siamo sicuri che col mister può migliorare ancora di più".
Su cosa non ha funzionato nella questione Torreira e sui prossimi colpi di mercato: "Per me è un peccato che non ci siamo goduti quanto fatto e si è dato subito tanta attenzione alla vicenda Torreira, non parlerei di fastidio. Su Jovic dico che stiamo ancora discutendo con le due parti, è un giocatore che ci piace ma l'esperienza mi insegna che prima le operazioni vanno chiuse e poi se ne parla. Stessa cosa vale con Dodo, se ti dicessi che sono convinto di chiudere le operazioni in due giorni mentirei, non ne ho idea. Ma sono due giocatori che ci piacciono".
Sul budget per i trasferimenti e sul tetto stipendi: "Quando Commisso è arrivato qui tre anni fa il monte ingaggi era di 50 milioni di euro. Le entrate erano circa di 90-91 milioni nel periodo pre-Covid. Nel 2021/22 abbiamo avuto un monte ingaggi di circa 70 milioni, incrementando quindi tanto la cifra per gli ingaggi. Sotto il profilo dell'investimento questo vuol dire che se un calciatore è forte questa società può prenderlo. Sotto il profilo degli stipendi però la nostra società non può competere con le big e lo sappiamo tutti. Adesso però con una maggiore attenzione della UEFA su queste vicende e sulla questione del Salary Cup tutte le società devono stare più attente".
Su quale sarà l'obiettivo in campionato ed in Conference: "La risposta è facile: non c'è squadra che non voglia migliorare. Il nostro obiettivo è quello di fare sempre meglio con più certezze. Ripartiamo dalla certezza del lavoro di Italiano. Noi riteniamo di aver fatto una grande stagione e da quella vogliamo ripartire. Dirti che l'obiettivo iniziale sono i 40 punti per poi migliorarsi avrebbe poco senso. Il campionato sarà sempre più competitivo, guardiamo a cosa stanno facendo sul mercato Inter e Juventus. La Conference è stata una sorpresa per tutti sotto il profilo del riscontro avuto da questa competizione. La vittoria della Roma dà la conferma di quanto sia un torneo importante. Noi stiamo lavorando per avere una rosa ampia e avere due "doppioni" per ruolo".
Sul possibile addio di Milenkovic e sulla possibile formula di trasferimento di Jovic: "Partendo da Jovic, stiamo trattando ed ogni ipotesi è aperta. Su Milenkovic invece voglio essere chiaro: è qui da cinque anni, l'anno scorso ha continuato con noi per l'affetto per il club visto che avevamo un'offerta importante dall'Inghilterra. La conquista dell'Europa gli ha fatto ovviamente piacere ma se arriva un top club è difficile dire di no. Posso dire che il nostro rapporto con Nikola è ottimo e la decisione andrà presa a braccetto. In caso di partenza però ci faremo trovare come sempre pronti. Abbiamo molte idee e non mi spaventa un suo possibile addio". "Il calcio di oggi non consente follie. I ricavi sono quelli e da lì si parte. Ma con questa presidenza gli investimenti gli abbiamo sempre fatti, sotto questo punto di vista mi sento sereno. L'attenzione ai bilanci la fanno tutti, grandi e piccole. Anche per quanto fatto a gennaio, vendendo Vlahovic per una cifra importante, penso che sia stata una scelta importante e sempre più difficile, visto che sempre più calciatori si liberano a zero a causa dell'impossibilità di rinnovare a certe cifre per molti club".
Sul rinnovo di Vincenzo Italiano: "Il rinnovo di Italiano è fondamentale e non ho mai dubitato su questo, anche se intorno si sono create tante voci. Noi abbiamo sempre parlato con lui ed il suo staff. Vincenzo ci dà continuità, consapevolezza e idee chiare. Ci piace come lavora ed ha un grande fuoco, la squadra in più lo segue. Meglio di così non potevamo chiedere".
Sulla vicenda Grillitsch e sui possibili ulteriori colpi a centrocampo: "Praet e Puig, per citare nomi fatti in queste ore, non ci interessano e non abbiamo trattative in ballo. Conosco bene l'entourage di Praet ma non ci parlo da aprile, è un ottimo calciatore ma non credo faccia per noi. A Puig non abbiamo mai pensato. A centrocampo siamo cinque, più un calciatore come Zurkowski che vogliamo vedere sul campo visto che ha molto mercato. Non abbiamo fretta, siamo al 5 luglio. Non ho mai trovato un mercato così impazzito nel senso di decisioni da prendere subito: è vero che il campionato inizia prima, ma c'è comunque tempo fino al 31 agosto per formare una squadra completa. Tutto ciò che facciamo è condiviso al massimo. Grillitsch poteva essere un'opportunità di mercato e ci siamo visti con gli agenti del calciatore. L'ultima volta in cui avevo parlato degli agenti ero stato generale, anche in questo caso come per le altre professioni ci sono agenti bravi e meno bravi. Vi dico che gli agenti di Grillitsch non ci sono piaciuti e siamo passati oltre, andando dritti con Mandragora. Noi siamo un club molto ambita dagli agenti, perché siamo tra le squadre che pagano più commissioni agli agenti. Noi paghiamo qualsiasi agente con regolarità. Il problema non era tanto l'agente però, ma più il padre diciamo. Si dovrebbe prima guardare la carriera dei propri figli prima di parlare".
Su Gollini: "Speriamo di averlo al più presto. Siamo vicini alla chiusura della trattativa. I rapporti con l'Atalanta sono ottimi, adesso ha ancora qualche giorno di riposo in più a causa della Nazionale e adesso vedremo".
Su Ranieri e Kokorin: "Mi incontrerò col suo procuratore e vedremo come risolvere la sua situazione. Il discorso di Kokorin l'ho fatto più volte: non è un'operazione andata bene, negli ultimi mesi però ha fatto bene e lo staff l'ha notato. Il ragazzo ha mercato soprattutto in Russia, ma tornare lì non è facile adesso. Inizierà il ritiro con noi e come tanti altri da quelle settimane avremo risposte".