Il centrocampista viola Borja Valero ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Fanpage.it, nella quale oltre a parlare del suo legame con la Fiorentina e Firenze ripercorre alcuni episodi della sua carriera passata. Ne riportiamo alcuni stralci. Sul suo ritorno a Firenze: "Sono molto contento di essere tornato a quella che è stata casa mia per diverso tempo. Avevo diverse offerte, e questa cosa mi ha fatto felice in un momento molto particolare come quello che stiamo vivendo. Ma quando è arrivata quella da Firenze non ho avuto dubbi e subito abbiamo deciso di tornare qui".  Sulla mancanza di continuità della squadra: "Purtroppo le cose non stanno andando nel modo sperato. Sul campo la squadra non dimostra quello che vale ‘sulla carta’ e quindi questo non conta. Dobbiamo e possiamo fare di più per una piazza come Firenze". Sulla nazionale spagnola: "Sicuramente mi dispiace non essere stato preso in considerazione molte volte, ma sono capitato in uno dei periodi storici più importanti della mia nazionale. Era davvero difficile trovare spazio in una squadra così forte". Sui cambiamenti del calcio italiano: "Credo che il campionato sia cresciuto molto, negli ultimi anni gli allenatori hanno iniziato a studiare anche cose nuove e sono rimaste davvero poche cose del calcio anni ’80-’90. Il livello è buono e può crescere ancora". Sul suo rapporto con i giovani nello spogliatoio: “Sicuramente c’è differenza rispetto a quando ero giovane io. Noi avevamo il terrore in alcuni momenti di relazionarci con i giocatori più esperti ma credo che il rispetto non manchi da parte dei giovani di oggi. Certo, io non ho mai detto ‘bro' o ‘frate' a nessuno ma non la vedo come una cosa negativa, sono soltanto cambiati i tempi”. Su dove andrà quando smetterà di giocare: "Abbiamo già deciso e resteremo a Firenze a vivere. Non poteva essere altrimenti dopo tutti questi anni"      
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