THANKSGIVING MAN
Quando Rocco Commisso atterra sulla pista di Peretola, la sua agenda non è mai leggera, anzi, tutti gli eventi che vedono al centro il patron viola si svolgono subito, uno dietro l’altro. Così vuole la sua filosofia, così è il fast fast fast. La data del 28 novembre era ormai attesa da settimane, non solo per la presentazione del progetto del nuovo centro sportivo, ma anche per riportare in città quell’entusiasmo un po’ sotterratosi dopo la gara contro il Verona. Come non si può essere emozionati di fronte ad un progetto che vede l’impiego di 25 ettari, nella completa esaltazione della natura e ottenendo il primato di centro sportivo più grande d’Italia? Del resto gli esempi da seguire sono illustri: Real Madrid e Tottenham. Rocco e l’architetto Marco Casamonti non friggono con l’acqua, lo dimostrano i fatti, la velocità con cui si è arrivati ad una svolta definitiva nella storia della Fiorentina: un centro sportivo di proprietà. Un progetto green che prevede la piantumazione di mille alberi autoctoni in tutto il perimetro. E allora ecco che il percorso della Fiorentina procede spedito da un lato, più lento dall’altro. Sul campo i viola non stanno andando per niente bene e il presidente lo sa, ma è fiducioso, soprattutto in un giorno simile. Questione nuovo stadio: Commisso non ha voluto rilasciare dichiarazioni per quanto riguarda la nuova struttura, che sia alla Mercafir o a Campi Bisenzio. Ciò che si percepisce è la scocciatura, seppur minuscola, del presidente esternata durante la conferenza stampa nella gremita sala del Consiglio presso il municipio di Bagno a Ripoli. “Con il dovuto rispetto, da quando sono arrivato a Firenze ho avuto una ventina di incontri con i sindaci. Sono troppi. Penso che la politica sia troppo importante qui. Spero che mi lascino lavorare nel modo giusto, altrimenti i soldi potrebbero non esserci più”. Dunque tanto entusiasmo, anche per le date, (Commisso ha citato il settembre 2021 come data di apertura del centro), ma subito arriva l’ammonizione. I soldi sono di Rocco e, legittimamente, Rocco vuole essere agevolato, non ostacolato. Da non sottovalutare il lato umano, “Ho deciso con la mia famiglia di restare a Firenze per sempre, quindi intendo compiere queste opere prima che me ne vada nell’aldilà”. Schietto e diretto come sempre, il presidente, circondato da continui sorrisi in sala stampa e alla sala Ruah, dove si è recato subito dopo la fine della prima conferenza. L’agenda è ancora piena, dalla gara contro il Lecce prevista per sabato alle 20:45, alla Hall of Fame Viola di lunedì. La permanenza di Commisso vuole riportare ordine e magari un gioco più convinto. La sensazione, risultati a parte, è che tutto venga fatto in funzione di Firenze e della Fiorentina. “Oggi in America è il Thanksgiving Day - ha detto Commisso - e questo progetto è il mo regalo per Firenze, come ringraziamento dell’affetto offertomi il 6 giugno scorso”.
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