Riera (S. Stampa): "Palladino? Vorrei vederlo allenare un club da 13 milioni"
Il match tra la Fiorentina e il Celje è terminato con un pareggio, ma la Viola passa matematicamente in semifinale

La Fiorentina raggiunge la sua terza semifinale di Conference League consecutiva, con il pareggio odierno sul 2-2 con il Celje, e dopo la vittoria del 2-1 dell'andata. La Viola ha sbloccato il match al 37' grazie alla rete di Mandragora, ma a circa venti minuti di distacco, al 54', è arrivato il pareggio con la squadra slovena, grazie al gol di Matko. La squadra si è poi portata in vantaggio al 65' con la rete di Nemanic, ma al 67' Kean segna il 2-2, con la rete che, in prima battuta, viene annullata dal guardalinee, ma poi confermata dal VAR.

Parola a Riera
Il tecnico del Celje, dopo il pareggiato con la Viola, è intervenuto sul risultato del match. Ecco un estratto delle sue parole:
La parte negativa è che mi dispiace per i primi 15’-20’ del match perché non siamo entrati in gara come volevo. Sapevamo che sarebbe stata una gara diversa rispetto a quella di andata e avremmo dovuto avere la personalità di far soffrire la Fiorentina ma per il resto abbiamo giocato bene, abbiamo messo in atto il nostro piano. Loro non hanno avuto paura di noi ma noi nel secondo tempo abbiamo iniziato a giocare come a me piace. È fantastico avere questo atteggiamento da parte dei miei giocatori ma nel calcio conta la vittoria. Abbiamo giocato alla grande 180’ contro un club importantissimo e sono contento di essere arrivato in questo quarto di finale. Ora proviamo a vincere il campionato.
Il parere sulla Fiorentina
Non posso dire che sia la squadra più forte… sulla carta forse è la squadra più grande per le due finali giocate ma io ho avuto più problemi contro il Vitoria Guimaraes. Ma il calcio cambia tanto. Oggi la Fiorentina ha fatto una prima parte di gara importante, senza farci giocare, ma nella ripresa si è vista solo la mia squadra pur giocando con i migliori giocatori della rosa.
Sul finale di gara
Noi siamo un club piccolo… sono andato a dare la mano a Palladino e lui mi ha detto che parlavo troppo. E io cosa avrei dovuto dirgli: “Che bravo che sei?”. Io sono soltanto andato a dargli la mano, noi valiamo 13 milioni mentre la Fiorentina 300. Lui è più giovane di me e deve imparare tanto, per me non è stato un bel comportamento. Un giorno magari allenerò io una squadra che vale 300 milioni e affronterò lui che invece siederà su una panchina di una squadra che ne vale 13.