L'opinione: "Caso stadio? Momento dei ricorsi, il comune ricorre al Tar e.."
Il giornalista Benedetto Ferrara, all'interno dell'edizione odierna de La Nazione, ha dato una sua opinione sul caso stadio riguardante il Franchi
Il giornalista Benedetto Ferrara, all'interno dell'edizione odierna de La Nazione, ha dato una sua opinione sul caso stadio riguardante il Franchi.
Questo un estratto dalle pagine de La Nazione: "Bicchiere mezzo pieno: la Fiorentina è l’unica squadra ad aver partecipato a quattro finali europee. Bicchiere mezzo vuoto: è l’unica ad averne perse tre. La foto col bambino sulle spalle del babbo con la scritta sulla maglietta "Ho da patì tanto" è la sintesi perfetta di uno stato d’animo collettivo. D’altra parte, se facciamo fatica a smaltire la delusione è anche perché dire che “siamo vaccinati” non basta. Era una doppia finale, serviva la seconda dose e ce ne siamo dimenticati. Accidenti [...]. Comunque molti amici tornati da Praga si sono consolati con la solita frase: “stadio molto carino, la partita si vedeva bene dappertutto”. Che poi se vai in curva al Franchi, quando sei all’estero di solito la vedi bene per forza perché sei abituato a doverla immaginare, magari sotto la pioggia o controsole. Infatti ora, sul caso stadio, è il momento dei ricorsi: il comune ricorre al Tar, la fondazione Nervi sfida il restyling".
Prosegue così: "Dovrebbero produrre una serie su Netflix: dopo la casa di carta, lo stadio di plastica. Perché di plastici sono piene le cantine. Poi sarà calciomercato. Chi va, chi resta, chi arriva, chi boh, beh, chissà. Intanto però una certezza è arrivata: Italiano resta. L’incontro con Joe Barone ha emesso un verdetto positivo. Una buona notizia. Pare che i due abbiano rotto il ghiaccio dialogando sulla ricetta degli spaghetti alla colatura di alici. Pinoli, non pinoli e quante molliche di pane [...] L’empatia tra la Fiorentina e la sua gente è stata fortissima, lo stadio quasi sempre pieno, anche quando la partita girava sui maxi schermi. Se non esistesse questa passione niente avrebbe senso: non la finanza, non le polemiche, le discussioni al bar, in radio o alla tv. Il calcio è soffrire e gioire insieme. Preferiamo la seconda, chissà perché. E comunque: “Ti amerei anche se vincessi”. Stop".