Questa mattina La Nazione si è focalizzata sulla vittoria della Fiorentina sul Lecce. Il giornalista Stefano Cecchi ha detto la sua sulla squadra di Raffaele Palladino.

Il punto sulla Viola

In quella che poteva essere l'ultima spiaggia per la sua conduzione tecnica, la Fiorentina ritrova 3 punti che consolidano una buona classifica e allontanano per il momento le nubi. Ha ritrovato anche un'identità? Dire di si sarebbe una fuga in avanti nel segno del mezzopienismo estremo. Ma in fondo anche nei momenti migliori la squadra viola non è mai stata cinematografica. E forse dovremmo abdicare a questa ricerca ipotetica di una bellezza che, per scelta filosofica, non potrà mai essere della Fiorentina di Palladino, concentrandosi sull'altra caratteristica che ha portato la squadra ai vertici del campionato. Ovvero la concretezza, che qualcuno potrebbe chiamare cinismo.

Robin Gosens
Robin Gosens

Il letargo della Fiorentina

Anche il giornalista Benedetto Ferrara ha commentato la vittoria dei gigliati, attribuendo fondamentalmente gran parte del merito a Robin Gosens, definito come "il pezzo meglio, il capitano vero". Ecco la sua opinione in merito:

Poca roba ma tre punti. Quelli servivano, e non c’è bisogno di spiegare il perché. La Fiorentina colpisce subito grazie alla combo Dodo-Gosens (il secondo è il pezzo meglio, il capitano vero) e poi smette di giocare. Non è la prima volta. La filosofia di Palladino questa è. L’alchimista sa come si fa a costruire calcio: Melatonina, valeriana, biancospino e camomilla. Questa squadra combatte l’insonnia. Puoi chiamarlo pragmatismo. O noia. Dipende.

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