È finito nel peggiore dei modi il 2019 della Fiorentina. Un anno disastroso, con tanti bassi e pochi alti, con un allenatore esonerato e un Vincenzo Montella prossimo allo stesso destino. Almeno questo è ciò che si deduce dalle parole di Daniele Pradè nel postpartita: "Dovremo prendere decisioni, sarà una nottata lunga perché dobbiamo pensare. Prematuro parlare di un sostituto di Montella". Si è spenta subito quella leggere fiammella di speranza riaccesasi contro l'Inter, ma non poteva essere altrimenti, vista la condizione della squadra in campo. Anzi, forse è riduttivo parlare di squadra. Meglio parlare di organico, perché la Fiorentina non è composta solo da 11 giocatori in campo, ma anche da uno staff, una società ed una tifoseria. Durante la gara di oggi sembra essersi spezzato il filo diretto giocatori-allenatore, con un Montella spento nella comunicazione, quasi inerme di fronte all'ennesima debacle. Come un domino, anche il legame con Joe Barone è andato alla deriva. Il DS viola si è infatti alzato prima della fine del match, lasciando gli spalti infuriato. Immediato il vertice d'emergenza con Pradè, che, ricordiamo, è molto legato all'Aeroplanino. Resta difficile commentare una situazione simile. Il massimo che si può fare è attendere una comunicazione ufficiale firmata ACF Fiorentina, in cui si illustrano i provvedimenti presi. È evidente che per dare una svolta alla stagione e pensare ad una salvezza che, a questo punto, è tutt'altro che scontata, occorrono dei cambiamenti. Nuova linfa in panchina? O ennesima fiducia al tecnico e un calciomercato di tutto rispetto? Probabilmente tutti e due, o forse uno solo. Resta il fatto che l'esigente Firenze vuole delle risposte e questo, i dirigenti viola, lo sanno. C'è chi sostiene che il nuovo matrimonio tra Montella e la Fiorentina sarebbe dovuto finire prima del campionato. C'è anche chi pensa che parlare di esonero, ormai, abbia poco senso e che sarebbe stato molto più conveniente provvedere qualche settimana fa. Nessuno, a questo punto, può essere sorpreso di un papabile licenziamento del tecnico, anzi. Chissà che Firenze non abbia mai riaccolto Vincenzo Montella dal suo ritorno ad aprile scorso, accettandolo da separato in casa, da colui che deve fare il suo per forza in un determinato posto. E i giocatori? Bella domanda. Se il legame collettivo con Stefano Pioli era chiaro come il sole, anche per motivi tragici, con Montella è mai stato lo stesso? Forse, ma è difficile crederlo, soprattutto dopo una infinita serie di risultati tragici e un gioco che non esiste. La risposta la darà solo la giornata di domani.
POSTAPARTITA, Pradè: "Sarà una lunga notte. Come mi sento? Devastato"
RASSEGNA STAMPA, Le prime pagine dei quotidiani sportivi

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