Lo stadio val bene...il contado
Firenze si converte al "contado". Stadio a Campi, si può fare. E c'è già il nome: "Campi nou". In appoggio a Rocco anche il mondo industriale: "Realizzare velocemente lo stadio". Il Franchi...
"Brozzi, Peretola e Campi la peggio genìa che Cristo campi". O forse non più. Perché Firenze si è ritrovata unita come non mai. Visto che Firenze nicchia, lo stadio si fa a Campi Bisenzio o comunque in provincia. Il ciclone Rocco cancella secoli di campanilismi, veti incrociati, piccinerie. In tempi di distanziamento sociale, assolve Facebook al compito precedentemente affidato alla piazza: unire. Il neonato "Comitato per lo Stadio Nuovo di Firenze nell'area metropolitana" raccoglie la cifra considerevole di 8300 cuori viola. I tifosi viaggiano più veloci e hanno già scelto il nome: Campi nou è gettonatissimo. In ambienti più paludati condividono il sentimento del popolo viola e le aspettative di Commisso. Maurizio Bigazzi, designato presidente di Confindustria Firenze, sta con il presidente viola: "Commisso ha diritto di avere un terreno al costo più basso possibile, perché noi non vogliamo privilegiare le rendite, noi vogliamo lo sviluppo, non le rendite. Quindi i terreni a poco prezzo, il più possibile, e che lui possa realizzare velocemente lo stadio". 80 anni a giugno, Bigazzi parla con una lunga esperienza di imprenditore nell'agroalimentare e prospetta una "rivoluzione industriale" perché "da febbraio a oggi è cambiato il mondo". Ed è qui che il programma coincide con quello di Commisso perché servirà "un cambiamento epocale nei tempi di risposta della Pubblica amministrazione". Una rielaborazione del fast fast fast. Rocco Commisso ha lavorato con il favore delle tenebre dando un'accelerata quando tutto sembrava irrimediabilmente impantanato tra pastoie burocratiche e ripicche politiche. C'è ancora speranza. Resta sempre sullo sfondo però il dilemma Franchi mai realisticamente affrontato fino ad oggi.
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