Usare le catene laterali non significa, per conseguenza, allargare il gioco. La Fiorentina sviluppa le sue trame in una zona ristretta. È come se un gas venisse pompato dentro un contenitore con chiusura ermetica, le sue particelle premerebbero sulle pareti. Per trovare spazio dovrebbero muoversi con sempre maggiore velocità. Fin quando, non essendocene più, le pareti del contenitore cederebbero. Italiano, per far “girare la macchina”, ha bisogno di ritmi elevati o repentini cambi di ritmo garantiti dalla verticalità. I filtranti e le giocate rischiose servono per evitare il sovraccarico e la successiva dispersione. L’unica variante, sulla quale il tecnico conta, con cui evitare problemi è quella “barcelonista”. Il mediano si abbassa in mezzo ai due difensori centrali e la squadra guadagna ampiezza. Questo porta le maglie avversarie a lasciare spazi e, dunque, favorisce le ali, interne al campo, che possono sfruttare la loro dote nell’uno contro uno. Ma è l’unica difesa del meccanismo che attui Italiano. Almeno per il momento. E non garantisce, per forza di cose, verticalità e, come effetto, convergenza. In quanto potrebbe allargare il gioco e dare innaturalezza al meccanismo.
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