L'ex viola Oscar Alberto Dertycia, in un'intervista ai  microfoni di TMW ha ricordato i tempi in cui giocava nella Fiorentina. Queste le sue parole sul suo arrivo a Firenze: "Mi chiamavano "El Tiburon" (lo squalo ndr) per l'aggressività nell'area e per le caratteristiche che usavo in campo: potenza, forza, velocità. Un soprannome che poi in Spagna è cambiato, dato che mi chiamavano Mr. Proper. Arrivavo con grande aspettative, avevo fatto 20 reti in 36 partite l'anno prima e tutti si aspettavano il grande goleador. La Fiorentina di allora era una bella squadra, con giocatori come Baggio, Kubik, Di Chiara, Dunga. Il mio problema iniziale fu l'adattamento, avevo bisogno di tempo. In campo mi sentivo bene, ma ai primi tempi mi è mancato il gol. Del resto anche Batistuta all'inizio faticò. Quando ho iniziato a segnare è arrivato quel maledetto infortunio". Sull'infortunio: "È il gennaio del 1990 e si gioca Fiorentina-Napoli, partita di Coppa Italia a Perugia: uno scontro di gioco con Maradona, un contrasto dove ci contendevamo un pallone a metà campo e mi faccio male. La diagnosi è impietosa: rottura del crociato del ginocchio destro. Non mi ero mai infortunato prima e non mi sono mai infortunato dopo. Ma per me è tragica, perché ero nel giro della Seleccion e perdo il treno per il Mondiale. Non ho saputo dominare il nervoso, lo stress. Eravamo solo io e mia moglie, con mia figlia nata da un mese. Ero senza amici o altri familiari che potessero supportarmi. Non potevo far altro che stare in casa e guardare la finestra. Circa due mesi dopo l'infortunio, siamo a marzo ed è il mio compleanno, inizio ad accorgermi che sto perdendo i capelli. Prendevo in braccio mia figlia e praticamente quando mi toccava aveva le mani piene dei miei capelli. Arrivo a perdere tutti i peli. Poi alla Fiorentina Prendono Lacatus, io ero arrivato firmando un triennale, mi accordo con la Fiorentina e vado a Cadice in prestito. Poi i viola prendono Batistuta e si sistemano definitivamente". Su Batistuta e la possibilità di poter essere al suo posto: "Ho il rammarico di non aver avuto il tempo necessario per dimostrare il mio valore. Potevo essere come lui, magari non sarei durato 10 anni come lui ma 5-6 anni sì, o almeno avrei potuto rispettare i 3 anni di contratto, segnando come ho fatto in Argentina e successivamente in Spagna. Non voglio con questo sminuire Batistuta, anzi. Mi tolgo il cappello per la carriera che ha fatto alla Fiorentina: eccellente goleador, eccellente attaccante e con l'adattamento necessario ha raggiunto gli obiettivi. È stato capocannoniere e non posso far altro che complimentarmi con Gabriel per quel che ha fatto, consacrandosi come goleador, leader fino ad ottenere la fascia da capitano".
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