Foto di Giacomo Morini ©
Foto di Giacomo Morini ©

Che la Fiorentina avesse una proprietà solida ed in salute dal punto di vista finanziario alle spalle, non era di certo un segreto. Quello che stupisce è la costante crescita della Mediacom, azienda di proprietà di Rocco Commisso

Questa volta il traguardo raggiunto è di quelli rari: quello 100° trimestre in crescita consecutivo.

La nota ufficiale del club gigliato così recita nel dettaglio:

MEDIACOM COMMUNICATIONS CORPORATION ha comunicato oggi i principali risultati finanziari e operativi combinati non sottoposti a revisione concernenti l’ultimo trimestre e l’intero anno conclusosi in data 31 dicembre 2021.

Le prestazioni dell’azienda nel quarto trimestre segnano il 100º trimestre consecutivo di crescita dei ricavi rispetto all’esercizio precedente, un traguardo incredibile raggiunto probabilmente soltanto da poche aziende nella storia recente dell’imprenditoria americana.

Risultati combinati di Mediacom per il quarto trimestre 2021

  • - I ricavi sono stati pari a $561,2 milioni, con un aumento del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
  • - I ricavi, esclusa la pubblicità, sono aumentati del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
  • - Il reddito operativo prima del deprezzamento e ammortamento (OIBDA) adeguato è stato pari a $266,9 milioni, con un aumento dell’8,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
  • - Il reddito operativo prima del deprezzamento e ammortamento (OIBDA) adeguato, esclusa la pubblicità, è aumentato del 15,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
  • - Il flusso di cassa libero al netto delle imposte è stato pari a $136,2 milioni, con un calo del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
  • - Le imposte sul reddito sono state pari a $27,8 milioni. L’anno precedente erano state pari a $3,9 milioni
  • - Gli utenti raggiunti da linee dati ad alta velocità sono stati 1.463.000, con un aumento dell’1,7% dal 31 dicembre 2020.
  • - Il debito netto è stato pari a $1.232 miliardi con una riduzione di $482 milioni rispetto al 31 dicembre 2020.
  • - Il tasso di indebitamento netto è stato pari a 1,15x. Al 31 dicembre 2020 era pari a 1,74x.

 

Risultati combinati di Mediacom per l’intero anno 2021*

  • - I ricavi sono stati pari a $2,223 miliardi, con un aumento del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
  • - I ricavi, esclusa la pubblicità, sono aumentati del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
  • - Il reddito operativo prima del deprezzamento e ammortamento (OIBDA) adeguato è stato pari a $1,001 miliardi, con un aumento dell’11,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
  • - Il reddito operativo prima del deprezzamento e ammortamento (OIBDA) adeguato, esclusa la pubblicità, è aumentato del 14,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
  • - Il flusso di cassa libero al netto delle imposte è stato pari a $510,1 milioni, con un calo del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
  • - Le imposte sul reddito sono state pari a $128,9 milioni. L’anno precedente erano state pari a $15,7 milioni

Infine, in una lettera ai dipendenti il presidente della Fiorentina Rocco Commisso ha voluto così ringraziare attraverso una lettera:

"Cari amici e colleghi,

nel 1995 ho fondato Mediacom nella convinzione che esistesse la possibilità di acquisire, migliorare e connettere i sistemi via cavo, allora inefficienti, delle piccole città e dei piccoli centri americani, allora trascurati dalle grandi società di distribuzione via cavo a favore delle città e dei mercati più grandi. Allo stesso tempo, con i grandi e rapidi cambiamenti tecnologici, era chiaro che i mercati rurali avrebbero costituito uno svantaggio nella competizione con le grandi città in termini di sviluppo economico e che non sarebbero stati in grado di tenere il passo in settori fondamentali come l’istruzione, la sanità, la sicurezza pubblica e l’intrattenimento, a meno che tali comunità non ricevessero l’attenzione e le risorse di un’azienda come Mediacom.

Era il periodo precedente all’esplosione di internet, quando le principali società operative regionali di Bell, con bilanci investment grade, stavano per entrare nel settore video e i fornitori di trasmissioni satellitari acquisivano sempre più clienti. Mentre la concorrenza si faceva più agguerrita e le piccole aziende di servizi via cavo erano visti dagli operatori più grandi come investimenti minori, molti vedevano la strategia aziendale di Mediacom, incentrata sulle aree rurali, con grande scetticismo. Siamo rimasti fedeli alle nostre convinzioni e abbiamo scommesso sul lungo termine, dimostrando a posteriori che era stata la scelta giusta. Nei primi sei anni di Mediacom, abbiamo perfezionato 22 acquisizioni di società di distribuzione via cavo in mercati secondari a condizioni vantaggiose, gettando le basi per una crescita stabile e organica per i successivi vent’anni.

Sin dall’inizio, e molto prima che i decisori politici comprendessero pienamente la portata del divario digitale che rappresenta ancora una piaga per milioni di americani delle aree rurali, Mediacom ha effettuato importanti investimenti infrastrutturali per assicurare a privati e aziende delle 1.500 comunità da noi servite l’accesso a servizi all’avanguardia, fornendo loro gli strumenti e la tecnologia necessari per restare al passo con i principali mercati metropolitani. A oggi, abbiamo investito quasi 13 miliardi di dollari per finanziare le acquisizioni e gli investimenti necessari per aggiornare e interconnettere una rete nazionale che comprende quasi un milione di chilometri di fibra al servizio di 1,5 milioni di clienti in 22 stati. Questi investimenti sono stati virtualmente finanziati con fondi attinti dal mercato dei capitali o dalle operazioni di Mediacom, piuttosto che da sussidi governativi, sui quali fanno affidamento molti nostri concorrenti.

Costruire una rete multifibra ci ha consentito di raggiungere traguardi incredibili, tra cui, recentemente, quello di essere la prima grande azienda di servizi via cavo a raggiungere nel 2017 velocità pari a 1 giga nell’intero mercato nazionale e a condurre nel 2020 una prova sul campo a dimostrazione delle capacità simmetriche offerte dalla nuova piattaforma 10G.

Consapevoli di non poterci cullare sugli allori, Mediacom continuerà ad attuare un aggressivo programma di investimenti per installare la fibra ottica sempre più estesamente nella nostra rete nazionale, al fine di aumentare la velocità e la capacità di banda, migliorandone la qualità e l’affidabilità, e raggiungendo aree dell’America rurale a oggi non servite.

I nostri continui rendimenti finanziari degli ultimi 27 anni sono stati uno splendido esempio di imprenditorialità americana. Il traguardo più recente raggiunto da Mediacom è particolarmente significativo: la fine del 2021 ha rappresentato il 100º trimestre consecutivo di crescita dei ricavi rispetto all’esercizio precedente. È un risultato straordinario, che probabilmente soltanto poche aziende americane hanno ottenuto nella storia recente. Inoltre, dalla nostra ultima grande acquisizione, nel 2001, i nostri ricavi annuali sono cresciuti organicamente da $855 milioni a $2,22 miliardi e l’OIBDA adeguato da $335 milioni a più di $1 miliardo.

Nel lungo periodo, questi straordinari risultati finanziari, uniti agli sforzi tesi alla riduzione del debito, hanno portato al solidissimo stato patrimoniale di cui Mediacom oggi gode. Il tasso di indebitamento netto è ora di 1,2x, tra i più bassi dell’intero settore dei media e delle telecomunicazioni. Sono felice di comunicare che, riconoscendo la grande solidità della nostra posizione finanziaria, Standard & Poor’s ha recentemente portato Mediacom a un rating investment grade di BBB+, un rating migliore di quello di AT&T – la più grande azienda di telecomunicazioni a livello mondiale  – un risultato raramente raggiunto da aziende private di dimensioni simili alla nostra.

In questo lungo viaggio ci siamo presi dei rischi, come la quotazione in borsa del 2000 a $19 ad azione, poche settimane prima della bolla delle dot-com. Se la scelta di quotarci in borsa ha significato condividere la proprietà di Mediacom con gli investitori pubblici, abbiamo strutturato l’offerta per far sì che mantenessi il controllo di voto della nostra azienda, un aspetto cruciale che ci ha consentito nel tempo di costruire un’impresa solida. La priorità degli investitori era ottenere guadagni rapidi riorganizzando aziende piuttosto che crescere in maniera stabile sul lungo termine. Per questo motivo, era fondamentale mantenere il controllo al fine di assicurarci la possibilità di attuare la nostra visione strategica.

L’IPO e un’emissione di azioni secondaria ci ha consentito, nel 2001, di acquistare da AT&T una serie di sistemi via cavo che servivano 800.000 clienti video, raddoppiando così le dimensioni di Mediacom. Tuttavia, l’affare era di per sé un azzardo, dal momento che il nostro tasso di indebitamento netto è passato all’8,3x e siamo stati costretti a prendere in prestito ulteriori somme per aggiornare i sistemi appena acquistati, senza la sicurezza che il nostro all in avrebbe pagato.

La mossa più coraggiosa, però, è stata quella, nel 2011, di rendere Mediacom privata. Per molti anni avevamo creduto che Wall Street avesse enormemente sottostimato la nostra azienda. A partire dal 2002, e nei sette anni successivi, abbiamo preventivamente riacquistato 24 milioni di azioni Mediacom sul mercato, il 20% delle azioni totali emesse e sussistenti al momento dell’IPO. Inoltre, nel periodo della Grande recessione, all’inizio del 2009, abbiamo acquistato dal nostro maggiore azionista altre 28 milioni di azioni. Infine, tutte queste azioni ci hanno consentito di completare, nel marzo 2011, la transizione verso la privatizzazione, per $8,75 ad azione. Ciò mi ha consentito di avere il controllo totale sulla nostra azienda, ma ha anche significato che, come proprietario al 100% di Mediacom, mi assumevo la responsabilità di un debito di $3,7 miliardi. Un’iniziativa che, come dicevo spesso scherzando, mi aveva reso l’uomo più indebitato d’America.

È stato un momento cruciale per Mediacom. Poiché la privatizzazione è stata finanziata tramite indebitamento attraverso le linee revolving dell’azienda, il nostro tasso di indebitamento netto è salito a 6,7x, lasciandoci un margine di errore limitato. Tuttavia, i nostri investitori hanno continuato a sostenerci grazie all’immagine di fiducia e affidabilità che ero riuscito a costruire sin da quando ricoprivo la carica di CFO presso Cablevision Industries a metà degli anni ’80, dove ero riuscito a rispettare senza intoppi i termini e le condizioni relative al finanziamento di un debito di $25 miliardi. Nel decennio successivo alla privatizzazione, abbiamo dimostrato che tale fiducia era ben risposta, dal momento che la forte crescita di Mediacom nel flusso di cassa libero ha potuto finanziare $2,4 miliardi di rimborso del debito, riducendo il nostro tasso di indebitamento netto a 1,2x. 

Al di là delle acquisizioni, dei finanziamenti e delle operazioni, dal 2002 abbiamo sempre sfidato lo status quo nel settore del video e dell’intrattenimento e abbiamo continuamente suonato l’allarme, comunicando regolarmente al Congresso e alla FCC che gli esorbitanti aumenti richiesti dalle reti sportive e locali stavano distruggendo il mercato della pay TV. Purtroppo i decisori non sono riusciti a trovare il coraggio per anteporre gli interessi dei consumatori a quelli dei giganti dei media. Oggi, dopo anni di incessanti aumenti, che hanno portato i costi medi di programmazione per cliente da meno di $14 al mese nel 2001 a più di $76 oggi, il numero di utenze domestiche abbonate alla tradizionale offerta televisiva offerta dalle aziende di servizi via cavo e satellitari e dalle compagnie telefoniche è calato del 30% rispetto al picco raggiunto, dal momento che i consumatori hanno preferito sottoscrivere un abbonamento ai servizi video OTT.

Fortunatamente, ci eravamo preparati a questo cambiamento radicale nel mercato video. I nostri precoci e cospicui investimenti nella banda larga ci hanno dato la possibilità di spostare le nostre priorità dalla fornitura di servizi televisivi alla fornitura di servizi internet ad alta velocità. La solida rete multifibra di Mediacom ha consentito al nostro servizio a banda larga di soddisfare le esigenze dei nostri clienti che avevano abbandonato la fruizione di contenuti video tradizionali per i servizi OTT. Ciò non ha fatto altro che aumentare la domanda per i servizi internet ad alta velocità, che ha compensato le perdite relative alla fornitura di servizi video tradizionali. Oggi più di 200.000 dei nostri 1,5 milioni di clienti dei servizi di banda larga stanno sottoscrivendo abbonamenti ai nostri servizi 1-Gig, i migliori del mercato, e più del 40% raggiungono velocità pari o superiori a 300Mbps.

Se una strategia aziendale efficace, un’eccellente gestione, una serie di iniziative coraggiose e di decisioni corrette sono alla base del successo di Mediacom, devo molto alla lealtà, all’impegno e al lavoro di migliaia di persone che hanno lavorato per Mediacom nel corso degli anni. Queste persone hanno sempre dato il massimo nelle circostanze ordinarie e hanno sempre dato prova di grande flessibilità e determinazione nei confronti delle grandi sfide che Madre Natura ci presenta anno dopo anno. Che si sia trovato ad affrontare inondazioni, incendi, bufere, uragani o l’attuale pandemia, il team Mediacom ha sempre mostrato una grandissima capacità di adattamento e si è sempre dimostrato all’altezza della situazione.

Sono felice di poter dire che la decisione che ho preso nel 1995, quella di scommettere sui risparmi di una vita e sul futuro della mia famiglia per mettermi al servizio delle piccole comunità dell’America rurale, ha pagato, non solo per me, ma anche per le migliaia di dipendenti e le loro famiglie, le cui vite dipendono dai successi di Mediacom. Dal 2001 Mediacom ha aggiunto più di 500 nuove posizioni alla nostra forza lavoro altamente qualificata, ha speso più di $5 miliardi in salari e più di $500 milioni in contributi e assicurazioni sanitarie.

Diamo un significativo contributo economico diretto anche all’interno dei nostri mercati. Ad esempio, dal 2001 Mediacom ha pagato oltre $225 milioni in tasse di proprietà e ha raccolto più di $700 milioni di commissioni per le comunità da noi servite. A ciò si aggiungono le spese sostenute per affitti, forniture, attrezzature, servizi appaltati e altri aspetti legati alle nostre attività che ammontano a molti milioni. 

Il ruolo di Mediacom come soggetto imprenditoriale positivo non si esaurisce nel connettere le comunità a servizi di comunicazione innovativi. Dal 2001 abbiamo assegnato borse di studio a più di 2.750 studenti in tutto il paese e abbiamo raccolto milioni di dollari per sostenere diverse realtà e cause benefiche. Inoltre, forniamo gratuitamente ogni anno servizi video e internet a migliaia di scuole, librerie e strutture governative nei territori dove operiamo e centinaia di migliaia di pubblicità progresso gratuite sulla nostra piattaforma video per numerose organizzazioni no-profit.

Sono certo che chi mi conosce bene saprà che non ho intenzione di fermarmi qui. C’è ancora molto da fare. Tra le altre cose, stiamo installando il nostro servizio wireless fisso in alcune delle aree meno densamente popolate in cui siamo presenti e ci stiamo preparando a lanciare i servizi 10G all’interno del nostro mercato e valutando attivamente se sussiste un interesse commerciale nell’offrire un servizio di telefonia mobile a marchio Mediacom.

Ci attendiamo inoltre nuove sfide e opportunità, perché la pandemia da COVID ci ha insegnato che l’accesso a internet ad alta velocità è diventata una necessità per tutti gli americani. Nei prossimi dieci anni, le agenzie governative locali, statali e federali spenderanno fino a $100 miliardi in programmi infrastrutturali mirati ad aumentare la disponibilità della banda larga in comunità non servite o scarsamente servite del paese. In qualità di azienda che ha trascorso la sua intera esistenza a concentrarsi sui piccoli mercati e che ha già costruito una rete in fibra che si avvicina a molte aree destinatarie di tali finanziamenti, ci troviamo nella posizione di lavorare assieme al governo per eliminare il divario digitale una volta per tutte.

Mentre rifletto su un periodo che ha visto molti marchi affermati e molte start-up pionieristiche lasciare la nostra economia a causa delle diverse ondate di consolidamento, mi rendo conto di quanto sono fortunato a poter ricoprire ininterrottamente il ruolo di Presidente e di Amministratore delegato di Mediacom sin dalla sua fondazione, nel 1995. Il fatto che alcuni dirigenti lavorino per Mediacom da oltre 20 anni dimostra la cultura famigliare che permea la nostra organizzazione.  Anche in momenti difficili come la crisi economica del 2008 e la pandemia da COVID in corso, siamo rimasti fedeli ai nostri valori e all’impegno nei confronti dei nostri dipendenti, evitando licenziamenti e cassa integrazione.

Mentre iniziamo a scrivere un nuovo capitolo nella storia dell’azienda, desidero ringraziare i molti consulenti, colleghi, investitori, prestatori e fornitori che ci hanno aiutato a crescere e a sostenere la nostra impresa negli ultimi 27 anni. Soprattutto, desidero ringraziare gli attuali componenti e i componenti ormai in pensione della famiglia Mediacom. Il loro impegno nei confronti dei clienti e delle comunità che serviamo è stata la chiave del nostro successo. 

Cordialmente,

Rocco B. Commisso"

LEGGI ANCHE: Calciomercato, Juventus di nuovo in affari con Commisso?

LEGGI ANCHE: Ikoné, dopo due mesi serve un gesto...

FiorentinaUno, segui i nostri profili social: Instagram, Facebook e Twitter
Primavera, alle 14.30 il quarto di finale contro la SPAL

💬 Commenti