Davide Faraone, senatore di Italia Viva, interviene a gamba tesa sul caso Cecchi Gori, ricoverato in clinica in attesa di essere condotto in carcere. "Una situazione disumana, la prova che in Italia la giustizia non funziona" afferma Faraone a Il Giornale. "Come sono le carceri italiane lo sappiamo ma anche se Rebibbia fosse un hotel a cinque stelle, io un uomo di ottant'anni non lo vedo in cella ma a scontare la pena a casa sua. Il problema - aggiunge - non è che siccome ha prodotto capolavori come Il Postino, allora Cecchi Gori deve essere considerato al di sopra della legge. Ci sono stati dei processi, hanno accertato dei reati, è giusto che ne paghi le conseguenze. Ma la giustizia dovrebbe considerare chi è oggi Cecchi Gori: un anziano bisognoso di cure, che deve scontare la sua pena: e la pena dovrebbe essere proporzionata alla sua condizione di età e di malattia. Siamo di fonte a un sistema di pena che prevede elementi di disumanità e che non dà nessuna speranza di riabilitazione. Da questo punto di vista, il sistema giustizia è un sistema malato. Siamo di fronte ad un altro caso come Marcello Dell'Utri - rincara il senatore - che venne portato a scontare la sua condanna a un tempo enorme dai reati che gli erano contestati, nonostante fosse malato di tumore. (…) Ora Cecchi Gori si trova in una situazione analoga. Ma il dramma è che ci sono altre decine e decine di condannati in condizioni identiche ma che non hanno un nome famoso, per cui nessuno viene a farmi interviste. Sono le norme, le procedure che devono essere cambiate (…) Affrontiamo e risolviamo il caso di Vittorio Cecchi Gori. Davanti a una sentenza arrivata così tardi e a un uomo in queste condizioni, lo Stato mostri il suo volto umano".
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