L'ex viola e attuale tecnico del Lecce
Fabio Liverani nel 1999 militava nella Viterbese. Per alcuni mesi lo allenò
Carolina Morace, oggi commentatrice di Sky Sport. Queste le riflessioni della Morace sul Lecce a
La Gazzetta del Mezzogiorno.
Sul Lecce di oggi. "È un Lecce di spessore sul piano dell’orgoglio, della dedizione e della capacità di proporre gioco, ma è anche un Lecce che incassa troppi gol, la maggior parte dei quali derivanti da errori tecnici individuali. Ho visto all’opera i salentini contro Inter, Lazio e Cagliari. Ebbene, certe situazioni negative si sono ripetute. Penso, ad esempio, al rinvio fatto centralmente in occasione del gol del 2-0 realizzato dal team sardo. Questi svarioni pesano e rischiano di vanificare quanto di buono la squadra esprime".
Sulla sfida del Lecce contro il Cagliari. "Nel match contro i sardi il Lecce è andato sotto nonostante stesse facendo meglio dei rivali, ma senza dimostrare la necessaria efficacia nella fase di possesso. Tachtisidis agiva con eccessiva lentezza, cercando l’imbuca centralmente, dove tutti gli spazi erano chiusi. Nella ripresa, invece, il greco si è deciso a giocare in ampiezza, permettendo ai compagni di agire sulle fasce e di aggirare la retroguardia rossoblù. Così è cresciuta la pericolosità dei salentini. Nella frazione d’apertura ho contato anche troppi cross sbagliati”.
Un Lecce capace di cambiare nella ripresa? "Il mio ex allievo le ha provate tutte pur di ribaltare l’esito del match e ha fatto scelte che si sono rivelate positive. Del resto, anche durante i primi 45’ si è sbracciato per indurre i propri uomini a giocare in maniera differente. Sul finire del confronto, è passato anche al 4-2-3-1. Le decisioni del tecnico capitolino sono state premiate".
Può far bene questo Lecce? "Anche contro l’Inter, all’esordio, non mi è dispiaciuto. Da allora è cresciuto, ma dovrà migliorare ancora. Dovrà velocizzare la manovra nella fase di possesso ed evitare gli errori in quella di non possesso. Nella massima serie la qualità degli avversari è molto alta e quando si sbaglia si paga dazio".
