La rubrica "Grandi trattative" di Tuttomercatoweb ci propone oggi il percorso che Giovani Simeone ha attraversato durante il periodo viola, e quindi quando la Fiorentina si presentò alla porta del Genoa bussando alla ricerca di un sostituto di Kalinic. L'accordo viene trovato per 18 milioni di euro più eventuali bonus: una delle trattative più onerose nell'intera storia del club viola. Così, dopo l'esplosione di Chiesa ecco che alla rosa della Fiorentina si aggiunge un altro figlio d'arte, ricomponendo una coppia (Simeone-Chiesa) che rimandava alle gesta dei padri con la maglia della Lazio quasi vent'anni prima. Tanto hype, e la prima stagione tutto sommato è anche buona: le prestazioni dell'argentino sono quasi sempre buone, così come i gol che arrivano in quantità più che accettabile. La seconda stagione, invece, è decisamente meno fortunata a livello di prestazioni individuali. L'argentino fatica enormemente a trovare la via della rete, e dopo qualche mese si incrina anche il rapporto con la tifoseria, a causa di un'esultanza polemica dello stesso Simeone, con tanto di dito alla bocca a zittire la curva viola a seguito di un gol ritrovato che mancava da mesi. Da lì, va tutto in salita: il contemporaneo arrivo di Muriel riduce gli spazi a sua disposizione, e il malumore diviene anche tecnico, oltre che ambientale. Impossibile tornare indietro, ed ecco che nella scorsa estate si materializza l'addio, con destinazione Cagliari, nonché l'impressione che qualche capitolo del rapporto tra la Fiorentina e Simeone potesse essere realmente diverso.
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