Si può dire in maniera acclarata che questa vicenda sia la più fedele rappresentazione del “ritorno del figliol prodigo”. O, forse, tutto ciò rappresenta una mera cosecutio temporum: inevitabile e fredda.
E potremmo trovarne altri ancora d’esempi in tal senso. Tipo il titolo suddetto “meglio tardi che mai” et similia. In un periodo buio e concitato come quello attraversato dalla Fiorentina negli ultimi mesi, una delle più flebili luci in fondo al tunnel la si è scorta tra le linee arretrate. No, non è Martinez Quarta (ma che fine ha fatto?). Bensì, stiamo parlando di Igor Julio dos Santos de Paulo: per gli amici, semplicemente Igor. Classe ’98, il difensore brasiliano attualmente in prestito dalla SPAL, ha costantemente stupito tutto e tutti. In un crescendo di alte prestazioni che hanno visto il loro culmine nella recente dipartita della Juventus all’Allianz Stadium di Torino. Perché se i bianconeri hanno mal gestito (e digerito) i tre “lampredotti” propinati dal vecchio cuore gigliato, il merito è anche, soprattutto, della linea difensiva viola. E di uno straripante Igor, ovviamente. Tale da riuscire, in connubio perfetto con Milenkovic e Pezzella, a eclissare a dovere un certo Cristiano Ronaldo ed a confondere un fin troppo pieno di sé Alvaro Morata. Una sola occasione, infatti, era capitata proprio allo spagnolo, il quale se non avesse giocato di fino con quel becero e vergognoso tacco di fronte a Dragowski, forse oggi staremmo decantando tutt’altro. Ed invece Igor la sfera gliel’ha saputa mettere nel sacco e l’ha difesa ad oltranza. Potevano crollare le tribune dello Stadium, Igor avrebbe difeso a prescindere quel pallone. E tutto ciò vogliamo pensare che sia figlio del duro lavoro prodotto in allenamento: specialmente dopo l’arrivo del maestro di calcio Cesare Prandelli. Uno che raramente sbaglia un colpo, specialmente per quel che riguarda l’organizzazione della difesa in generale. E se Igor, da quando è arrivato il tecnico, ha giocato titolare 6 partite su 7 ci sarà pur il suo “sporco” motivo. Nell’anno solare 2020 ha giocato 17 partite in totale: fate un po’ i conti voi. Al suo arrivo in riva all’Arno, Igor s’era presentato con un valore di mercato di poco meno di 3 milioni di euro. Ora ne vale almeno il doppio (fonte: transfermarkt.de). Ecco perché dal canto nostro ci sentiamo di urlare a pieni polmoni dattilografici: meglio tardi che mai.
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