Sono passati già 25 giorni dal 1 febbraio, giorno di chiusura del calciomercato invernale 2020/2021, e in casa Fiorentina ancora non si sono visti i frutti di una campagna acquisti, da molti contestata, e che avrebbe dovuto dare una mano nell’immediato a Cesare Prandelli. Kokorin e Malcuit sono stati fatti passare come giocatori pronti ma la realtà del campo sta dicendo che non sonora ancora in condizioni tali da poter giocare dal 1’ minuto.  Per molti questa non è assolutamente una sorpresa visto lo scarso minutaggio avuto nel corso di questa stagione con i rispettivi precedenti club dei due calciatori. Ecco che a questo punto sorge spontanea una domanda, perché si è deciso comunque di puntare su di loro nonostante non si fosse a conoscenza dello scarso apporto che entrambi i due giocatori avrebbero potuto dare nell’immediato? Kokorin e Malcuit avranno certamente da qui a fine stagione l’opportunità di dimostrare le proprie qualità, anche in vista magari di un proseguo della propria carriera in quel di Firenze, ma resta il fatto che le due operazioni facciano tutt’ora sorgere diversi dubbi attorno alla loro utilità.  Quello del mercato è però un problema che in casa Fiorentina va esteso anche al di la della sola finestra invernale 20/21. La notizia infatti uscita oggi, che parla di un infortunio muscolare per Kouame (attaccante ex Genoa che a Firenze sta deludendo e non poco per le prestazioni opache messe in mostra fino ad ora) può essere presa come spunto per riflettere su quanto fatto soprattuto nelle ultime 3 campagne acquisti dal club viola. Kouame è infatti una delle punte di diamante della sessione invernale 19/20 che, in aggiunta all’arrivo dell’ivoriano, ha visto lo sbarco a Firenze in quel periodo dei vari Igor, Duncan, Agudelo e Cutrone, oltre alla conclusione di un affare, quello con il Verona per Sofyan Amrabat, che è stato concluso formalmente a gennaio per essere reso poi attivo realmente solo nel mercato estivo.  La sessione estiva successiva, ossia quella valevole per la stagione 20/21 ha invece portato a vestire viola (al di la del già citato Amrabat) Bonaventura, Callejon, Borja Valero, Barreca e Martinez Quarta, oltre a Cristiano Biraghi rientrato alla base dopo il prestito all’Inter. L’aspetto da analizzare, e che fa maggiormente riflettere, è che di tutti questi giocatori acquistati (dei quali molti non sono già più presenti in rosa), e per i quali sono stati investiti diversi milioni di euro, quelli che alla fine hanno realmente reso sul campo per quanto ci si aspettava risultano essere davvero pochi. Martinez Quarta e Bonaventura sono certamente tra questi, vista la crescita esponenziale degli ultimi mesi dell’argentino (perno del futuro della difesa viola) e visto come l’ex centrocampista del Milan ha iniziato a prendere sempre più peso all’interno del reparto di metà campo. Anche Amrabat potrebbe rientrare tra i più positivi, ma in relazione a quanto è stato pagato, quasi 22 milioni (più di tutti gli altri) e a quanto fatto vedere tramite prestazioni discontinue e non al livello di quelle messe in mostra l’anno scorso a Verona, si può dire che ha ampiamente deluso le aspettative.  In ogni caso anche tenendo fuori dalla lista dei bocciati quest’ultimo, il bottino reciterebbe 3 acquisti su 11 azzeccati. Troppo poco per poter garantire alla Fiorentina un futuro di livello, soprattutto visti i tempi di vacche magre che stiamo vivendo con la pandemia dovuta al coronavirus. La società dovrà riflettere su come provare a cambiare questo trend negativo, per poter garantire ai tifosi e alla piazza un futuro all’altezza della storia del club....
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