I CONTI NON TORNANO
È una domenica strana quella che dà il via al mese di marzo. Una giornata grigia, piovosa, a tratti insignificante. Almeno a Firenze. "Le strade vuote, non c'è neanche il classico cane" canta Luciano Ligabue in "Bar Mario". Eh sì, perché cinque gare sono state rinviate all'ultimo momento. La Fiorentina rientrava nei club destinati a sentirsi dire "oggi non si gioca" a tre ore scarse dal fischio d'inizio, quando lo spostamento per la trasferta era già avvenuto e i soldi erano già stati spesi. Ciò importa il giusto ai pochi eletti che si possono permettere di decidere per tutta una Lega Calcio, ma andiamo oltre. La reazione all'"emergenza" Coronavirus, ormai a tratti divenuta una psicosi, è stata gestita male. È evidente. Comprensibile l'inesperienza, grazie al cielo, di fronte ad una simile epidemia, ma la storia non si fa con i "se" e con i "ma". Quindi, o si rinvia la giornata calcistica per intero, o si gioca regolarmente. Altrimenti è inutile giocare Fiorentina-Milan se migliaia di tifosi lombardi arrivano nel settore ospiti del Franchi, magari, anche coloro che sono provenienti da zone rosse. Allo stesso modo ha poco senso rinviare una gara che si sarebbe svolta in un territorio non a rischio, per poi far giocare altre partite con situazioni analoghe. A questo punto, sarebbe stato opportuno evitare il caos che invece si è venuto a creare, perché "o giocano tutti - ha detto il dg viola Joe Barone a 90esimo Minuto - o non gioca nessuno. Sarebbe servita, piuttosto, una decisione univoca, chiaramente mettendo il calcio al secondo posto in questo momento". Una ACF Fiorentina attaccata nuovamente risponde così alle decisioni del "Palazzo", facendosi sentire come un club di tutto rispetto deve fare. Intanto la Lega ha fissato un ulteriore appuntamento per il prossimo mercoledì, durante il quale si discuterà addirittura, secondo Sportmediaset, di rimandare la prossima giornata alla data fissata ieri, il 13 maggio, e di giocare la giornata persa oggi nel prossimo fine settimana. I conti non tornano affatto, perché se non sono proporzionati i controlli, non lo sono neanche i provvedimenti e le decisioni. Come più volte accaduto, due pesi e due misure. Se non è chiaro neanche così...
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