Mentre l'Italia sembra intravedere un po'di luce dopo le settimane più difficili dai tempi del dopoguerra, in casa Fiorentina c'è una stella che brilla ogni giorno di più. Prima dello stop forzato, il nome di Christian Dalle Mura a Firenze e non solo, stava iniziando a passare da una bocca all'altra. Negli ultimi giorni, nelle tante liste tra i giovani più promettenti europei il nome del giovane difensore della Fiorentina figura con orgoglio sotto la bandiera italiana. Dalle Mura, alla prima stagione in Primavera ha già impressionato tutti, la sua carta d'identità (2002) ride e la maglia viola è pronta ad attenderlo negli spogliatoi del Franchi. Inoltre, ha già raccolto la prima convocazione con il gruppo di Iachini proprio contro i rivali della Juventus e ha già assaporato la maglia azzurra con le Nazionali giovanili. Per conoscere meglio Christian abbiamo intervistato in esclusiva l'amico Federico: Che rapporto hai con Christian? "Ci siamo conosciuti a scuola, eravamo in classe insieme fin dal primo anno allo scientifico. Siamo diventati amici da subito. Poi per concentrarsi sull'avventura calcistica ha dovuto cambiare scuola ma questo non ha intaccato il nostro rapporto. Abbiamo continuato a frequentarci e ad uscire in gruppo. Siamo tutti contentissimi per lui, per l'esperienza che sta vivendo, è sempre stato un ragazzo con voglia di impegnarsi. Adesso vive il suo sogno e di certo non gli mancherà mai il nostro appoggio". Cosa vi raccontate quando vi capita di parlare di calcio? "Ne parliamo molto spesso, sia del campionato italiano che di quelli esteri. Parliamo di mercato, delle partite, facciamo anche il fantacalcio insieme. Come tutti non mancano le gufate, gli scherzi e gli insulti, ovviamente tutto in amicizia. Spesso si trova accerchiato dalla nostra curiosità, gli chiediamo sempre come sia allenarsi oppure viaggiare da una parte all'altra per giocare. Ci risponde sempre volentieri". Come vi divertite quando vi capita un po' di tempo per stare insieme? "Il pomeriggio difficilmente ci vediamo perché lui si allena ogni giorno e noi altri del gruppo studiamo. La sera invece capita spesso di stare insieme, usciamo a cena, magari andiamo a ballare. In questo periodo di quarantena invece stiamo trovando tempo per giocare alla play con i nostri amici". Ti ha raccontato come è stato trovarsi a contatto con calciatori del calibro di Ribery e Chiesa? "Certo, era emozionatissimo. Gioca nella Fiorentina ormai da diversi anni, ritrovarsi a dividere gli spogliatoi con giocatori come loro è stato un passo importantissimo". Come ha reagito quando è stato convocato per la prima volta con la Nazionale giovanile e con la prima squadra della Fiorentina? "Era al settimo cielo, quando è arrivata la chiamata per la Nazionale eravamo ancora in classe insieme, ci ha mandato la foto della convocazione ed abbiamo esultato insieme. Andare con la prima squadra invece è stato un vero e proprio sogno, non ci credeva neanche lui. Il giorno di Juventus-Fiorentina dovevamo festeggiare il suo compleanno, poi ci ha detto che era convocato per Torino e quindi abbiamo deciso di spostarlo. Ci ha mandato un sacco di foto, della divisa, del completo e del viaggio. Contro la Juve non ha giocato e neanche nelle partite seguenti, ma è consapevole di ciò che ha fatto". Gli piacerebbe restare alla Fiorentina per tanti anni? "Sicuramente, è lì che è cresciuto calcisticamente e si sta togliendo molte soddisfazioni. Non sappiamo se rimarrà sempre alla Fiorentina, è anche difficile prevederlo. Ma ad ora l'unico suo pensiero è debuttare con la Viola, non ha altri pensieri".         di Vincenzo Pennisi
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