Bargiggia: "Io nemico dei fiorentini? La verità è un'altra"
Ai microfoni di Radio Toscana è intervenuto il noto giornalista Paolo Bargiggia per analizzare l'attuale momento vissuto dalla Fiorentina, ma non solo
E' intervenuto ai microfoni di Radio Toscana il noto giornalista Paolo Bargiggia. Tra le varie dichiarazioni rilasciate, Bargiggia ha anche analizzato l'attualità vissuta dalla Fiorentina, ma non solo:
“Commisso? In passato sono stato critico con lui, ma in verità nella mia carriera io non risparmio critiche in generale. Fino alla scorsa stagione venivo considerato un nemico della Fiorentina. In questi tempi critico Allegri e mi dicono che sono un nemico della Juventus. Insomma, io credo che ci debba essere un po' di buon senso, non faccio sconti a nessuno: tantomeno alla Fiorentina. Al di là della simpatia umana per Commisso, da fuori ho osservato errori grossolani. Come il valzer Iachini fuori e poi dentro, Prandelli, ecc. Le mie erano critiche sulla scelta degli allenatori, ma mai sul mercato. Farlo ricco in entrata e povero in uscita può fare scontenti i tifosi, ma alla lunga può pagare. Le mie critiche sono terminato quando hanno preso Italiano, allenatore che l'anno scorso ho stimato di più. Attraverso il gioco centra gli obiettivi, dalla salvezza alla conquista della zona Europa. Questo tipo di allenatori migliora anche i giocatori. E così, rendendo il tutto divertente, fidelizzi più persone a venire allo stadio”.
“Vlahovic? Venderlo a gennaio è stata un'ottima operazione. Sono stati bravissimi e fortunati, perché se la Juventus non fosse stata alla canna del gas in classifica, probabilmente Vlahovic sarebbe rimasto ancora alla Fiorentina fino a quest'estate. La Juve s'è presa paura e ha anticipato l'utilizzo del budget estivo e la Fiorentina è stata brava, pur camminando sul filo del rasoio con certe dichiarazioni rilasciate. Se andiamo a vedere i numeri, non mi pare che la Fiorentina sia calata senza Vlahovic. Perché l'allenatore fa un certo tipo di calcio che rende a prescindere dagli interpreti”.
“Berardi meglio di Ikoné? Non sono d'accordo. Su Berardi quest'estate ci divertiremo, il Sassuolo ha deciso di cederlo e il giocatore ha voglia di nuovi contratti. Fare un mercato su un giocatore italiano, secondo me, è limitativo. Ikoné sta pagando un po' il fatto di non conoscere il campionato. Berardi è classe ‘94, Ikoné ’98. Il Milan ha anche valutato un po' Berardi, ma anche loro che ragionano con l'ottica futuribile credo siano lontani da Berardi. Per me, un po' per l'età e un po' per i costi, può andare all'estero. I club moderni di adesso, in Italia come Milan e Fiorentina, ragionano su quest'ottica. E poi la Fiorentina non ne ha pochi di esterni”.
“Giovani italiani per rinforzare la Fiorentina come Carnesecchi e Pobega? Penso che Pobega possa tornare al Milan. E' un giocatore che potrebbe essere utile. Io dal punto di vista calcistico, e non, sono sempre stato un nazionalista. Anche in ottica di costruzione di una buona Nazionale italiana. Adesso si parla tanto di Raspadori alla Juve per il dopo Dybala, e per me è possibile. Ma non lo paghi meno di 35 milioni. Questi sono giocatori che nel mercato interno hanno costi alti e questi club, un po' per la pandemia e un po' per altri motivi, credo che la Fiorentina possa fare al massimo uno di queste operazioni in Italia. Mentre guardate Ikoné, se vai all'estero questo tipo di giocatori li paghi la metà. Paghi un po' d'ambientamento all'inizio, certo, ma poi rende. Infine, la Fiorentina prenderà sì un portiere italiano per me, ma non prenderanno Carnesecchi".
“Plusvalenze Chiesa e Vlahovic un problema dal punto di vista sportivo? Se le plusvalenze sono sane ed il cartellino del giocatore non viene forzato… Loro due sono stati venduti bene per me. Ci vogliono giocatori pronti, ma non ragioniamo mai sul fatto che il campionato italiano non può prendere giocatori forti e pronti subito, ma deve trovarseli come ha fatto la Fiorentina, per l'appunto, con Chiesa e Vlahovic. La Juve fece l'all-in con Cristiano Ronaldo e s'è fatta del male. Certo, ha creato un circolo vizioso dal punto di vista del marketing e dell'audience. Ma non ha vinto nulla di più di quanto fatto in passato. Piatek sta segnando, Ikoné sta cominciando a fare bene. Sono dinamiche classiche di un club che deve autosostenersi e la Fiorentina lo sta facendo”.
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