Foto di Giacomo Morini ©
Foto di Giacomo Morini ©

Ecco le dichiarazioni rilasciate da Gaetano Castrovilli ai microfoni del portale Cuoregrigiorosso.com: 

Come procede il tuo recupero?
«Sto alla grande! In momenti del genere l’importante è non abbattersi, perché meglio stai e meno la discesa è ripida. Tra l’altro sin dal giorno dell’infortunio ho ricevuto tanti messaggi di affetto e questo mi aiuta tantissimo».

Hai seguito la Cremonese quest’anno?
«Assolutamente sì, è scontato! Ho visto tutte le partite, tranne quelle in cui giocavo con la Fiorentina per ovvi motivi. Sono fatto così, ho sempre seguito Bari e Cremonese e quest’anno è andata bene a entrambe, sono felicissimo! Credimi, ho seguito più la Cremonese che la Serie A. Il successo di Como dopo le due sconfitte consecutive? Facendo questo lavoro capisco i ragazzi, so che ci sono momenti negativi ma quello che conta è non abbattersi. Loro ci sono riusciti e hanno fatto qualcosa di incredibile»

I grigiorossi sono diventati famosi per la qualità mostrata in campo e i tanti giovani che si sono resi protagonisti.
«La rosa era costruita in un modo che permetteva a chiunque giocasse di fare bene: ognuno dava sempre qualcosa in più rispetto al compagno. Non c’erano titolari e questo fa solo bene al gruppo, Pecchia ha fatto benissimo e il suo lavoro si è visto molto. Chi mi ha stupito di più? Tanti, come Zanimacchia, Gaetano, Fagioli e Valeri, che è partito dal basso e si è conquistato la Serie A».

«Gaetano? È un giocatore che mi piace tanto. Un vero jolly, sono contento che quest’anno si sia espresso ancora meglio della scorsa stagione perché tecnicamente è molto forte».

Credi di essere stato un esempio per tutti i talenti passati all’ombra del Torrazzo negli anni successivi?
«Penso che fare almeno un anno di esperienza in Serie B serva molto per un giovane. Quello che ho fatto io, ma anche Fagioli e Gaetano, ti dà tanta esperienza e ti permette di lavorare con giocatori esperti che danno consigli e ti aiutano a crescere. Prendere i giovani e farli giocare è fondamentale, e di giovani forti in giro ce n’è, ma allo stesso tempo loro devono sfruttare l’occasione e mostrare il proprio valore. Un progetto come quello della Cremonese, che si è concluso con la promozione, deve essere un esempio sotto questo punto di vista».

Che emozione sarà per te ritornare allo Zini, anche se con un’altra maglia?
«Non vedo l’ora di tornare a Cremona e salutare tutti i tifosi, staff, magazzinieri e fisioterapisti perché hanno rappresentato una tappa fondamentale della mia carriera. Se oggi sono qui il merito è anche loro. Adesso però devo pensare prima di tutto a riprendermi da questo infortunio».

Qual è il ricordo più bello della tua esperienza alla Cremo? Ti senti ancora con qualche ex compagno?
«Il ricordo più bello è senza dubbio il rapporto che avevo con tutti: dalla dirigenza ai fisioterapisti fino al magazziniere Tati, che saluto con affetto. Con Brighenti e Renzetti ho un gruppo WhatsApp, appena la Cremo è salita in Serie A ci siamo sentiti. Con altri ex compagni ogni tanto ci sentiamo, poi però le carriere prendono strade diverse per ciascuno tra squadre nuove, altre esperienze ecc. e quindi capita di perdersi. Io comunque cerco di mantenere sempre i rapporti».

Per concludere, ti va di fare un saluto a tutto l’ambiente grigiorosso?
«Saluto tutti i tifosi della Cremonese e li ringrazio ulteriormente per i tanti messaggi che mi mandano ancora oggi. Mi fa sempre molto piacere!»

Fonte WWW.CUOREGRIGIOROSSO.COM. 

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