Ecco le dichiarazioni di Mateo Retegui ai microfoni del Genoa, sua nuova squadra:

Grazie – “E’ un onore e una responsabilità vestire la maglia di una squadra e di un club con una storia così significativa. Il Genoa era nel mio destino. Grazie a 777 Partners, al Presidente Zangrillo, al Dg Ricciardella e al Ds Ottolini. Venire è stata una scelta presa insieme alla famiglia”.

Obiettivi – “Arrivo con la volontà di giocare a football, fare gol, comportarmi bene ed essere felice. Con Gilardino, un tecnico e un giocatore con un passato importante, abbiamo iniziato a parlare di cose calcistiche e di quello che si aspetta in campo da me”.

Ruolo – “Sono una punta centrale che gioca un calcio aggressivo, mi adatto alle richieste del tecnico e alle esigenze della squadra. Attacco a uno, due o tre non fa differenza. Insieme ai compagni cercherò di difendere alla morte questi colori”.

Campionato – “La Serie A è dura e difficile, darò il massimo per dimostrare di fare bene. Sento una grande voglia di mettermi a disposizione. Giovedì scorso ho fatto l’ultima partita al Tigre. Il torneo in Argentina è partito a dicembre, non farò riposo e non ne ho bisogno”.

Mancini – “Non ho parlato con lui ma devo ringraziarlo, così come lo staff, per le parole carine che ha speso su di me. Non so di preciso quando sia iniziata la trattativa con il Genoa, ero concentrato sugli impegni e altri se ne sono occupati. Sì, un bisnonno aveva origini genovesi”.

Milito – “Mi ha parlato benissimo della società, della città e dei tifosi. So che sono molto passionali e non vedo l’ora di provare a renderli contenti. Siamo una famiglia di sportivi. Come mamma, papà e sorella ho giocato a hockey prima di prendere la strada del calcio”.

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