Una Fiorentina che difficilmente si lascerà prendere alla sprovvista sul mercato, ma che a volte commette un errore di valutazione
Nel corso di queste calde giornate di calciomercato estivo, la Fiorentina deve far fronte a delle possibili cessioni, e conseguentemente giocare d'anticipo provando a monitorare determinati giocatori pronti a sostituire quelli di sua proprietà. Milenkovic, Pezzella, Lirola e Kouamè in più chiacchierati, insieme all'ormai famosissimo Vlahovic. Per i sopracitati si parlano di cifre giuste, e l'operato della società appare molto corretto. Cessioni gestite al meglio senza svendere, forti di un'amara conoscenza che porta il nome di Chiesa. Per evitare una sorta di Chiesa bis, la società starebbe stavolta provando a giocare d'anticipo, così da non rimanere scoperta al momento della cessione di un determinato giocatore. Ad esempio: la Fiorentina ha già bloccato Nastasic, ma l'operazione andrà in porto solamente quando Milenkovic andrà al West Ham; ed ancora: arriverebbe Defrel qualora partisse Kouamè, Zappacosta per Lirola e via dicendo. Nonostante sia una scelta assasi lodevole quella di provare, e riuscire, ad individuare i sostituti di un calciatore e bloccarli prima che questo venga ceduto, non è altrettanto lodevole la scelta specifica di determinate pedine. Per quanto Nastasic abbia fatto benissimo a Firenze "tanti" anni fa, adesso il suo stato di grazia par essere terminato. Kouamè non ha brillato, ma ad ogni modo rappresenta, forse, una pedina più utile rispetto a Defrel, in ombra da anni. Anche per quanto riguarda Pulgar: per il cileno sarebbero arrivate nel corso dei mesi delle conferme d'interessamento da parte di numerosi club spagnoli. Oggigiorno la Fiorentina starebbe monitorando Skhiri, ed un eventuale gioco di sostituzione tra i due non porterebbe ad una così netta miglioria. Non basta saper organizzare correttamente ed anticipatamente le cessioni ed il successivo acquisto, bensì è doveroso individuare un sostituto qualitativamente il più simile possibile.