L'allenatore del Monza, nonché ex centrocampista della Fiorentina, Cristian Brocchi si è raccontato in una lunga intervista sul canale Instagram del giornalista Nicolò Schira. A cominciare dal tema del coronavirus: "Sto vivendo la quarantena in casa con la mia famiglia, cerchiamo di fare più cose possibili per occupare la giornata. I miei figli Federico e Filippo la mattina fanno scuola on line, mentre io il pomeriggio sto dietro agli allenamenti della squadra. Cerco di tenere i ragazzi in forma, nel caso in cui il campionato riprenda. Ieri ho fatto anche da parrucchiere a Filippo: voleva farsi i capelli a zero e abbiamo fatto questa mattata! (sorride, ndr). L'ho rasato a zero e adesso mia moglie non mi parla...". Sulla sua gavetta: "I primi anni in C sono stati molto importanti. Alla Pro Sesto mi sono affacciato nei professionisti e Lumezzane è stato il trampolino per andare in B a Verona. Le categorie esistono e non è solo una questione di fortuna: le qualità dei giocatori, oltre a essere tecniche, sono soprattutto mentali, quest'ultime sono fondamentali per emergere. Sono sempre stato considerato un giocatore di corsa, ma non giochi in Milan, Fiorentina e Lazio se sei solo un giocatore di quantità". Quanto a mister Cesare Prandelli: "È stato un insegnante incredibile per me, è l'allenatore che a livello tattico mi ha insegnato più di tutti. Arrivato dalla Serie C e i suoi consigli mi hanno fatto crescere tanto. Da lui ho imparato soprattutto la cura dei dettagli e l'attenzione a ogni aspetto tecnico/tattico. A Firenze poi abbiamo vissuto un'annata fantastica conquistando il quarto posto e giocando un gran calcio".
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