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Intervenuto al podcast Vamo a Calmarno, l'ex Fiorentina Luis Jimenez lancia pesanti accuse al sistema calcio italiano di qualche anno fa. Stando alla sua testimonianza - riportata da tuttomercatoweb - , nei suoi primi anni italiani sarebbe stato coinvolto (involontariamente) in delle partite dal risultato già concordato a tavolino: 

Ex Fiorentina, Jimenez: partite truccate nella mia esperienza alla Ternana

Giocavo nella Ternana. Una volta entrai, segnai e il portiere della mia squadra - della mia! - mi voleva uccidere. Eravamo d'accordo per pareggiare, io segnai e quindi gli altri avrebbero dovuto segnare un gol. Io però non lo sapevo, erano le mie prime partite in Italia. Volevo mangiarmi il campo e me lo dissero solo dopo […] In un'altra partita eravamo primi in B con la Ternana, affrontammo l'Atalanta che era seconda. A Bergamo era una festa, vista l'amicizia tra le due tifoserie. Ricordo che presi palla e mi conquistai un rigore. I miei compagni, gli avversari, tutti allo stadio iniziarono a gridarmi contro. Ricordo anche che quando il mio compagno trasformò il rigore, anziché esultare, si mise le mani sul volto. Avevo preso un duro colpo in occasione del fallo da rigore e, mentre uscivo dal campo, il dottore mi disse che la partita era sistemata, di non entrare più in area di rigore.

Frame YT @Atalanta Bergamasca Calcio
Frame YT @Atalanta Bergamasca Calcio

Sul calcio italiano di allora e quello di adesso

In Cile qualcosa del genere non mi è mai successo. In Italia alla fine molte partite erano sistemate, c'era molta mafia... Oggi meno, perché tante persone, ex calciatori e dirigenti sono stati puniti e non possono più lavorare nel calcio. È stato veramente pesante per me che ero agli inizi e volevo arrivare al top del calcio italiano.

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