In fondo bastava il lavoro, la dedizione ed il sudore per ricominciare.. per ripartire. Per ridare verve ed entusiasmo alla piazza. E’ quello che ha cercato di fare Iachini dal primo giorno.. umiltà, lavoro e fiorentinità al servizio della causa gigliata.

La Fiorentina non era quella vista in questi mesi, non era una squadra da retrocessione come accadde la scorsa stagione.. non poteva essere un progetto a perdere. Ma a volte puoi ritrovarti in un limbo pericoloso dove o cresci o muori. La nuova viola sembra voler crescere, insieme, sempre sfruttando il lavoro, la sofferenza e l’intelligenza. Aspettare il nemico, sfiancarlo, pressarlo, punire al momento giusto.. in queste tre vittorie consecutive sembra trasparire questo atteggiamento. Non casuale ma studiato nei particolari. Il segreto sta probabilmente nel ridare un ruolo ed un compito ad ogni elemento in rosa.. senza stravolgere ma apportando le giuste correzioni. E così si spiega la scelta Pulgar-Badelj che aveva poco funzionato. Così si spiega il rispolvero di Benassi.. la costanza di Lirola. I problemi non sono certo spariti tutti e si ripresenteranno come funghi ma oggi l’impressione è che questi ragazzi hanno un modo diverso di affrontare anche la “crisi”. Come è successo in Coppa Italia contro l’Atalanta: nel momento peggiore quando tutti pensavamo alla debacle una semplice apertura ben fatta, un inserimento del terzino riuscito ed un diagonale chirurgico hanno eliminato una delle squadre più temibili in Italia, in questo periodo. Prima la Spal, altre difficoltà, rischi e un Dragowski spesso sollecitato ma arriva puntuale la zampata dei tre punti. Poi Napoli, dominio, attenzione, lucidità. Ecco perché queste tre vittorie lasciano ben sperare.. sono tutte diverse ma altrettanto significative. Sofferenza, Reazione e gestione. Aspetti importantissimi nel calcio attuale, soprattutto se hai una squadra giovane che fa fatica ad assimilare certi fondamentali. Qui arriva la mano del tecnico in soccorso.. tanta gavetta e tanto lavoro. Un berrettino porta fortuna e tante urla. Beppe sembra seguire i suoi passo dopo passo. I più giovani sono telecomandati in campo.. se aggiungi che anche i cambi sono spesso azzeccati, beh.. il gioco è fatto. Oggi sembra tutto così semplice che non troviamo una spiegazione su come poteva essere così tutto complicato prima. Forse bisognava solo entrare nella testa di questi calciatori e riportarli sulla terra. Quella stessa terra che devono calcare ogni giorno impregnandola di sudore, perché ogni risultato passa attraverso il sacrificio e l’abnegazione. Oggi anche il mercato estivo sembra rivalutato.. con calciatori che prima sembravano ripiego ed ora posso rappresentare una spinta in più.. le geometrie e la combattività di Pulgar, la corsa e la tecnica di Lirola, l’esperienza e la sicurezza di Caceres.. e ancora manca qualcosa e qualcuno (Ribery e Boateng). Poi il colpo Cutrone che ha ridato freschezza in attacco, scrollando responsabilità anche a Vlahovic e Chiesa.. ora ridistribuita su un elemento in più che ha la dote di farsi sentire, accompagnare, aiutare e segnare.. tanto. Insomma tanti elogi in questo periodo che sono giusti ribadire ma che non devono illudere e creare “appagamento”. L’errore potrebbe essere quello di generare un entusiasmo eccessivo, un'auto-consapevolezza lesiva. Bisogna continuare su questi ritmi senza mai darsi per spacciati e mai, assolutamente, per arrivati.. sarà il compito più duro che spetterà a Iachini: ora che un nuovo inizio sembra alle porte, ora che tutto sembra girare per il verso giusto! Serve una mano anche dal mercato: la rosa è comunque striminzita in alcuni reparti e anche la società è chiamata a fare qualche sforzo per aiutare la squadra. Sempre con lo stesso mantra, non stravolgere ma costruire. Le basi sono buone, una spina dorsale c’è e, probabilmente, è sempre esistita.. bisognava cercarla. Scavare nella testa e nel cuore di ragazzi giovani ma talentuosi e vogliosi. Spal, Atalanta e Napoli in una settimana. Cinematograficamente parlando la possiamo definire “Una settimana da Dio”. Cinque gol fatti, solo uno subito. Pezzella, Cutrone, Lirola, Chiesa e Vlahovic a confermare il ritorno al gol degli attaccanti e comunque una varietà di soluzioni sparse in tutta la squadra. Con il pareggio a Bologna sono quattro risultati utili consecutivi.. una scia che deve continuare sabato ancora al Franchi contro il Genoa. Poi si va a Torino, ad affrontare la prima della classe.. la rivale storica! Prima però la Coppa Italia.. a Milano contro l’Inter. Insomma un buon risultato contro i grifoni potrebbe aumentare l’entusiasmo e la consapevolezza di potersi misurare anche con le grandi d’Italia. Senza paura e senza timori. Una settimana da Dio si è conclusa ma può aprirsi una strada nell'Olimpo, tra le nuvole.. basta lavorare e continuare a crederci. Ora ci siamo! Ora siamo pronti alla battaglia..
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