Franchi, De Ponti (CorFio): "Barone contro la politica? Ricordiamoci che ha ospitato Salvini"
Il commento di Roberto De Ponti sulle ultime dichiarazioni del DG della Fiorentina sulla situazione stadio
Archiviata la vittoria di ieri sera, in casa Fiorentina ci si concentra sulla Roma - che verrà a Firenze questa domenica - e sulla spinosa situazione stadio Franchi. Roberto De Ponti, direttore del Corriere Fiorentino, ha voluto dire la sua in un articolo a dir poco polemico nei confronti di Joe Barone, DG della Fiorentina.
Barone parla male della politica, ma ha ospitato Salvini al Viola Park
“L’ultima perla è di ieri: «Il Franchi è diventato il giocattolo della politica». Parole del dg Joe Barone, interessanti perché pronunciate dallo stesso dirigente che ha ospitato 18 giorni fa il comizio di un ministro al Viola Park. Lo stesso che un mese e mezzo fa ha suggerito «votate per i soliti e le cose non cambieranno». Chi ha l’età per essere andato a letto dopo Carosello forse ricorderà gli spot con Adolfo Celi e famiglia, gli Incontentabili. Un po’ come Barone.”
De Ponti polemico contro la Fiorentina sulla questione Franchi
"La Fiorentina non vuole andarsene da Firenze e Palazzo Vecchio si muove sullo stadio del rugby? «Stiamo lavorando sul Padovani come impianto provvisorio» (10/6/23). Il restyling del Franchi sembra decollare? «Ringrazio il sindaco Nardella, c’è un progetto esecutivo molto serio, con soldi già stanziati» (26/11/23). O Franchi o niente: «Chiederò di posticipare l’inizio dei lavori al Franchi» (12/12/23). Contrordine: «Investire sul restyling? Nardella trovi i soldi, poi se ne parla» (19/12/23). Il lamento: «Durante i lavori dovremo giocare fuori Firenze, siamo arrabbiati e amareggiati» (30/12/23). Colpo di scena: arriva la deroga per concludere i lavori nel 2028 anziché nel 2026, la Fiorentina non dovrà più lasciare il Franchi, e arrivano per vie traverse anche i 55 milioni che non c’erano più. Barone è contento? «Le nostre domande sono rimaste senza risposte» (ieri). Lo spot di Carosello si chiudeva con il commesso del negozio che spazientito diceva ad Adolfo Celi: ma lei è incontentabile! «Sempre!», era la risposta. Nella versione moderna, la controrisposta avrebbe potuto essere: allora si compri un terreno e lo stadio se lo costruisca lei".