Squadra Fiorentina (ph. G.Morini)
Squadra Fiorentina (ph. G.Morini)

Il giornalista Ernesto Poesio è intervenuto sulle pagine del Corriere Fiorentino per analizzare la partita di ieri sera in Conference League.

Il primo tempo da cambiare

Un primo tempo imbarazzante, una ripresa con almeno qualche sprazzo di orgoglio e volontà anche se, alla fine, sono stati più gli errori che le belle giocate. Così la prima volta della Fiorentina di Palladino in Europa invece di essere una serata di festa è stata l’occasione per un’altra preoccupante conferma: la strada per diventare una squadra è ancora in salita. E anche più ripida di quello che l’esordio contro il Parma aveva fatto presagire. Manca molto alla squadra viola quando invece manca sempre meno alla chiusura del mercato. Un bel problema per la dirigenza viola e per Palladino che adesso dovrà preparare la sfida di ritorno come fosse una finale (anzi viste le ultime due forse meglio di no).Ancora senza un gioco riconoscibile, con una difesa che balla ogni volta che gli avversari vanno in verticale e con un attacco che (ad eccezione di Kean) si fa fatica a definire tale, la Fiorentina è per il momento solo un’idea di squadra. Il problema è che la stagione è già entrata nel vivo e che il tempo per le prove e per costruire un’identità inizia a essere sempre di meno così come per rimediare ad errori e risultati negativi che potrebbero compromettere gli obiettivi stagionali

Palladino
Palladino, foto profilo Facebook ACF Fiorentina

Si sta giocando troppo con il fuoco?

La sensazione, insomma, è che in casa viola si stia giocando un po’ troppo con il fuoco e il rischio di scottarsi inizia a essere più di un’eventualità. Per tutto questo il braccio di ferro con Nico Gonzalez appare al momento più deleterio per la società che per lo stesso giocatore. Il caso dell’argentino ribelle sta tenendo banco da giorni distraendo la dirigenza dalle urgenze di mercato che appaiono non più rimandabili. Sia il centrocampo che la difesa necessitano di rinforzi importanti, di leader in grado di guidare due reparti che sbandano a ogni soffio di vento. Urgenze che, per la verità, si ripropongono ormai da almeno due stagioni tra giocatori in prestito e continue rivoluzioni mancate. È l’ora delle decisioni forti insomma, di idee precise e di uno scatto in avanti sul mercato. Tutto il resto, per ora, può aspettare

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