Dalla sala stampa Manuela Righini dello stadio Franchi, la consueta conferenza stampa prepartita del tecnico viola Beppe Iachini. Di seguito la diretta testuale di FiorentinaUno.com: "Sul bel momento: Confido nel lavoro sul campo, per avere le cose bisogna lavorarci sopra. Bisognava crescere sulla fase del possesso palla e sulla fase difensiva, trovando però delle soluzioni senza esasperare. È importante lavorare anche sul piano della mentalità e i ragazzi hanno risposto bene. Mi piace un calcio dinamico e propositivo, ma per proporre certe cose devi abituare le macchine ad andare ad una certa velocità. L'importante è andare a giocare le partite per portare a casa punti. Sull'entusiasmo: Questo entusiasmo dei ragazzi è bello, perché quando sono arrivato questo non c'era. Firenze è una piazza che ti dà tanto ed occorreva ribaltare una brutta situazione. Ci stiamo conoscendo e ora stiamo lavorando per allargare i margini di crescita. È giusto cavalcare l'ala dell'entusiasmo, ma ad orecchie basse perché non abbiamo fatto nulla. Umiltà. Sul tridente: Mi è sempre piaciuto valorizzare i giocatori. Ho valorizzato Icardi alla Samp, Dybala, Belotti ed altri che sono diventati grandi. Il mio compito è lavorare su ogni singolo ragazzo e inserirlo ad hoc. Chissà che con questo metodo di lavoro non si riesca ad ottenere qualche vantaggio col passare del tempo. Gara col Genoa decisiva?: Se la affrontiamo male mentalmente mi inc*zzo di brutto. Questo non esisterà, perché conosco i miei ragazzi. Quelle precedenti non erano così facili perché venivamo da una situazione pesante di timore che ora, piano piano, stiamo superando. Ogni partita va interpretata alla sua maniera. Tecnicamente è la partita più difficile. Contro la Roma ha messo in forte difficoltà i giallorossi. Ci vorrà organizzazione e la giusta mentalità. Siamo a casa nostra e non ci dovrà essere trippa per gatti. Se si cominciano a vedere i risultati della parte atletica? Nello sviluppo delle partite, a Bologna e contro la Spal, la gamba non andava come doveva. Avrei voluto una settimana in più, ma c'erano le vacanze. Mi avrebbe fatto molto comodo, ma mi son dovuto adattare. I ragazzi però hanno risposto, ora avremo anche settimane con tre gare. Non possiamo far altro che continuare a crescere. Condizioni di Chiesa? L'Inter? Niente valutazioni sulla gara di Milano, ora si pensa al Genoa. Chiesa si è allenato, sta bene, non vedo altri problemi. Tocco ferro. Badelj? Badelj e Pulgar sono due giocatori simili, nessuno dei due può fare l'interno di centrocampo. Io stesso giocavo davanti alla difesa e non potevo fare la mezzala. Gli interni di centrocampo hanno altre caratteristiche. Stimo molto Badelj, quando sono arrivato ho visto che aveva qualche problemino. Lo stiamo facendo recuperare e sta facendo bene. È anche un ragazzo di spogliatoio ed esperto, come Caceres e Pezzella. Quando ci sarà l'opportunità tornerà titolare, ma una mezzora la può giocare. Differenze con esperienza di Empoli? Ad Empoli a gennaio dovevamo fare delle cose e non sono state fatte. Avevamo bisogno di qualcosa in più in difesa. Ci sono state delle incomprensioni e non si sono verificate certe situazioni. Io sono andato via che la squadra era salva era salva. Il resto è storia. Sapete com'è andata a finire. Io sono un professionista che si lega con le persone, è stato un peccato. L'aspetto tecnico serve a tutti, dai magazzinieri ai giocatori, alle persone che stanno nell'ombra e si fanno un c*lo così... qui a Firenze vedo che la società sta lavorando. Riconosco che ci saranno dei momenti difficili, non posso far diventare tutto oro. So, tuttavia, di poter far crescere  ragazzi sul piano individuale e collettivo. Ballottaggio per il posto di Dalbert? Sto valutando. Maxi Oliveira è mancino ed è arrivato da poco. Venuti lo conoscete. Terzic si può proporre. Purtroppo non ho partite per fare esperimenti, quindi prenderò una decisione e farò valutazioni successive. Sull'attacco? Non sono soddisfatto al cento per cento, altrimenti a Bologna avremmo chiuso la gara. A volte in superiorità numerica abbiamo fatto la scelta sbagliata. Stesso discorso vale per la Spal, col tiro di Castrovilli o l'occasione di Chiesa. In altre situazioni abbiamo sbagliato i movimenti in attacco. Dobbiamo arrivare a creare tante occasioni per segnare. Sottil? Sta crescendo e lavorando con noi. Ha grandi margini di miglioramento e può fare più ruoli. Il fatto di giocare o non giocare lo decide il rettangolo. Quando uno va più forte dell'altro, a casa mia, entra e gioca. Se non sei ancora veloce, non giochi. Io faccio giocare anche i magazzinieri, se dimostrano di andare forte. Accolgo tutti a braccia aperte. Ruolo di padre? Non so quello che sia successo prima, ma io lavoro con bastone e carota. Con questi ragazzi non ho avuto bisogno del bastone, i ragazzi sono stati subito disponibili, magari li hanno avvisati. Io ho cercato di trasmettere certezza nei propri mezzi. Fa parte del mio lavoro essere un po' psicologo e far rendere i miei ragazzi al 120 per cento. Presenza di Commisso con l'Inter? Mi fa molto piacere. Quando trovi un presidente così innamorato della sua società. Quando sono arrivato l'ho tranquillizzato promettendogli che sarebbe tornato tutto in ordine per renderlo felice. Spero che questa squadra faccia di nuovo innamorare Firenze e renda merito all'investimento che ha fatto Commisso. Sono felice quando c'è, ma anche se nn c'è perché telefona sempre. Io eroe di Firenze? No. Io cerco solo di dare alla Fiorentina la giusta mentalità. Il mio compito è migliorare i giocatori giorno per giorno. Abbiamo vinto a Napoli, è una bella soddisfazione, ma subito dopo c'è un'altra gara. Quell'euforia dei ragazzi ha fatto capire quanto avessimo sofferto nell'ultimo periodo. Io mi sento un professionista serio, leale e corretto che vuole rendere felice Firenze. Lirola? Può crescere ancora, ha un bel passo. Dovevamo solo andare a ritoccare alcune cose, perché spesso si trovava ad attaccare spalle alla porta invece che verso la porta. Sta crescendo sotto l'aspetto dell'intensità, per andare ad attaccare con forza per 95 minuti. Mi aspetto che segni, così come tutti gli altri. Coinvolgimento emotivo? C'è un percorso di vita che fa ogni professionista. Ho sempre cercato di onorare la mia professione dappertutto, ma è chiaro che ci sono dei posti che ti rimangono nel cuore. Firenze, in modo particolare, è stato un uomo importante della mia vita. Qui mi vogliono tanto bene e la mia riconoscenza è enorme. Voglio rendere a Firenze quello che mi ha dato. Io sono comunque un professionista e come tale mi devo comportare, ma la componente emotiva c'è sempre. Io voglio creare una squadra che dimostri di voler vincere. Ancora sul Genoa? Ha degli ottimi elementi di grade qualità. In campo hanno Cionek, Sturaro, Criscito, Radovanovic. L'elenco è lungo, ma noi dobbiamo pensare a preparare la gara nel modo migliore possibile. Sui gialli presi in panchina? La mia compartecipazione è grande, del resto se l'area tecnica è di un metro e mezzo non mi posso muovere... (ride, ndr)".        
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