Rimangono ancora troppi i dubbi sulla salute della Serie A del calcio Internazionale, ci sono da risolvere diverse questioni dopo gli ultimi decreti e si continuano a studiare soluzioni sui possibili scenari futuri. Infatti il governo sembra pronto a valutare delle deroghe. 

Ad esempio: per le coppe internazionali non è previsto l'obbligo vaccinale e le italiane ancora impegnate tra Champions (Inter e Juve), Europa League (Napoli, Atalanta e Lazio) e Conference (Roma) potrebbero dover giocare e ospitare dunque squadre con giocatori non vaccinati. L'ultimo decreto invece vieta gli sport di squadra, dunque il calcio, a chi non detiene il green pass rafforzato (ovvero quello da vaccino o guarigione), pensieri contrastanti che potrebbero creare dei problemi con i club stranieri. Il governo però ha fatto un passo avanti e ha promesso di risolvere le questioni con nuove linee guida per la pratica sportiva, che comunque dovrebbero arrivare dopo il Cdm del 5 gennaio.

I calciatori a loro volta faranno le proprie valutazioni visto che diversi calciatori possiedono vaccini non riconosciuti in Italia: quello cinese e lo Sputnik

Lo scopo rimane quello di far vaccinare più calciatori possibili, non solo per essere un esempio ma per poter andare incontro al nuovo decreto. Rimane un dilemma enorme però.

I calciatori essendo professionisti come qualunque lavoratore, non hanno bisogno del Supergreen Pass ma ben sì di un Green Pass normale.

Bisogna quindi aspettare il nuovo decreto del 5 gennaio per capire che cambiamenti vi saranno e in che modo si può trovare la soluzione di bene comune.

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