Rigore Ikonè, Cerchione sbotta: "Voltastomaco. Il calcio italiano è morto e nemmeno nel..."
Le durissime parole del giornalista napoletano per la decisione di accordare il rigore alla Fiorentina (poi sbagliato) nel mach contro il Napoli
Ieri sera nella prima semifinale di Supercoppa italiana tra Napoli-Fiorentina, vinta dalla squadra partenopea per 3-0, alla fine del primo tempo (sul parziale di 1-0) alla squadra gigliata è stato concesso un calcio di rigore per un contatto tra Mario Rui e Ikonè, con quest'ultimo che poi dal dischetto ha calciato malamente alto sopra la traversa.
Parecchie le proteste della squadra azzurra e soprattutto sui social dei tifosi napoletani, reo secondo loro che l'attaccante francese sia buttato senza essere stato toccato. Nel dopo partita l'ex arbitro Graziano Cesari in realtà ha detto che il tocco del portoghese c'era e quindi la decisione dell'arbitro La Penna è stata corretta.
Di tutt'altro avviso il giornalista e speaker radiofonico partenopeo Luca Cerchione, che sul suo profilo X (ex Twitter), ha usato parole durissime per questa decisione preso dall'arbitro romano, con tanto di gif dell'azione incriminata. Di seguito vi riportiamo il suo pensiero.
Luca Cerchione, le sue parole
“Il calcio italiano è morto e sepolto. Nemmeno nel deserto, fra i cammelli e gli l’ossimoro sfarzo-fame, riesce ad avere un briciolo di credibilità. Che voltastomaco”.