ESCLUSIVA F1, "Se va via Montella spero che prendano Iachini". Michele Cossato si racconta: "Ho voluto bene a Firenze, ma nella mia Fiorentina si allenavano solo in 11"
Ci sembrano lontanissimi i tempi in cui passavamo i week-end davanti alla TV per vedere le partite, eppure è passato meno di un mese. Altrettanto distante sembra il ritorno in campo, se non di più. Per rituffarci simbolicamente nel calcio, abbiamo intervistato in esclusiva l'ex attaccante della Fiorentina Michele Cossato, autore di una parte di stagione complicata nel 2003-04 in una Viola che navigava in B. Ecco la nostra intervista esclusiva:
Michele, come sta vivendo questi giorni complicati?
"Sinceramente non mi sta pesando più di tanto stare a casa, purtroppo la situazione è questa. Sto facendo magari un po' di cose alle quali non ero abituato, si impara qualcosa di nuovo".
Lei giocò per qualche mese a Firenze, anche se non fu un periodo felicissimo. Con chi era riuscito a legare di più in quella Fiorentina?
"Non sono rimasto tanto tempo, ma mi era bastato per legare con Luis Helguera, era un bravissimo ragazzo. Poi per il resto non ho fatto tanta vita in quei mesi, generalmente "mi allenavo" e tornavo a casa".
Perché "mi allenavo" ?
"L'allenatore (Cavasin), pensava sempre ad allenare gli 11 titolari, per gli altri c'era troppo poco spazio. Diciamo che era una situazione che non avevo mai visto prima".
C'è un episodio in particolare che si porta dietro dell'esperienza alla Fiorentina?
"Ho dei bei ricordi, indossare la maglia Viola anche per poche partite è una cosa che rimane. Purtroppo però mi resta sempre in mente questa cosa strana, non ci si allenava mai. C'era spazio solo per i titolari, si battevano i calci d'angolo e si faceva la partitella dove dovevano vincere sempre i primi 11. Poi ogni allenatore è libero di avere le sue idee, semplicemente però non mi sono mai trovato d'accordo con quel modo di fare".
Se le chiedessi il suo giocatore preferito della Fiorentina di tutti i tempi?
"Ovviamente Batistuta, era bello vederlo giocare a Firenze".
Se dovesse scegliere di tenere solo un giocatore tra Castrovilli, Chiesa e Vlahovic chi indicherebbe?
"Chiesa non so se rimarrà, lo vedo destinato a giocare in squadre come la Juventus, dunque con obiettivi e possibilità attualmente diverse da quelle che ha la Fiorentina in questo momento. Castrovilli non lo conoscevo ma vedendolo giocare mi ha impressionato tantissimo. Anche Vlahovic mi piace, più che tenerne uno però dico che vedo Chiesa in altri progetti".
E' d'accordo sulla riduzione degli stipendi dei giocatori?
"Sicuramente, serve una mano da parte di tutti. Però l'esempio deve arrivare dai giocatori di Serie A, loro se stanno 2 mesi senza stipendio non succede niente, nelle leghe inferiori invece il discorso cambia perché ci sono calciatori che guadagnano 1000-2000 euro al mese. Anche qui è importante fare una classificazione, altrimenti alcune persone potrebbero rimetterci di più".
Le piace come sta lavorando alla Fiorentina il suo ex compagno Iachini?
"Beppe è un amico, è stato uno dei compagni che mi ha dato di più, abbiamo vinto insieme un campionato storico a Venezia. Quando ho saputo del possibile esonero di Montella ho detto: "Spero che prendano Iachini". E' andata a finire così, sono contentissimo per lui, è un allenatore preparato. Ha tutto per stare in una piazza come Firenze e lo ha dimostrato".
Commisso invece le piace?
"Non lo conosco personalmente, però ha ridato entusiasmo e si nota che è una persona positiva. Poi non so se ha le potenzialità per spendere come fanno magari Juventus ed Inter, però ha voglia di fare".
Dopo qualche mese dal loro addio è riuscito ad ipotizzare un perchè sul fatto che i Della Valle non abbiano lasciato il segno a Firenze?
"Al giorno d'oggi è impossibile competere con club come la Juventus, una squadra che può permettersi di spendere 100 milioni per comprare Ronaldo è difficilmente scavalcabile. Puoi ambire all'Europa facendo grandi stagioni, ma per il resto diventa tutto complicato nonostante Firenze vanti una tifoseria importantissima".
Negli ultimi giorni sembra prendere sempre più piede l'idea annullamento del campionato...
"Non vedo come si possa finire questo campionato, i tempi sono molto stretti. Servirà un mese di nuova preparazione perché è impossibile tornare a giocare così da un giorno all'altro. Non riesco ad immaginare uno scenario reale in questo momento. Però allo stesso tempo è difficile magari lasciare il Benevento in B dopo un campionato così, alcune scelte andranno fatte".
Articolo di Vincenzo Pennisi
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